A Torre del Greco arriva il rimpasto, anche se parziale. La rivoluzione delle cariche di giunta, annunciata dal sindaco Giovanni Palomba prima delle festività natalizie, si...
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Si va dunque verso un rimpasto parziale. La lista «Il Cittadino» dovrebbe confermare l'assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Sannino e Luisa Refuto (Politiche Sociali), «Ci vuole coraggio» ripunterebbe su Gennaro Granato (Verde Pubblico) e Annarita Ottaviano, attuale vicesindaco (ma su quest'ultima solo per un periodo limitato a causa di accordi tra due consiglieri), «Dai» con Michele Langella (unico consigliere ma con un vasto bagaglio di voti) tra la riconferma di Anna Pizzo (Eventi) o la proposta ex novo di Gerardo Guida. Resta l'interrogativo sulla scelta della lista «La Svolta», che nonostante i suoi 4 consiglieri, non ha ancora rappresentanti in giunta e che potrebbe proporre Carlo Riccio.
Nel momento di maggiore instabilità dell'esecutivo comunale, arriva dall'opposizione anche un richiamo all'ordine sulla liceità delle cariche in giunta che sembra, però, destinato a fare flop. «De Rosa e Sannino sono legittimati a fare gli assessori, nonostante in pensione?».
È la domanda che pone, con un'interpellanza protocollata ieri, Luigi Mele, consigliere comunale di Forza Italia, ex assessore ai Lavori Pubblici dell'era Borriello, invitando a chiarire le posizioni di Pietro De Rosa e di Vincenzo Sannino.
«Un decreto legge - dice Mele - ha introdotto il divieto di attribuire incarichi di studio e di consulenza nonché incarichi dirigenziali o direttivi o cariche di organi di governo a soggetti già lavoratori privati o pubblici in pensione se non a solo titolo gratuito». La questione sollevata da Mele, però, sebbene lecita e indiscutibile in un'ottica di legalità e trasparenza, arriva in un momento in cui la giunta scricchiola. Pure il riconoscimento - eventualmente riscontrato dagli uffici che stanno verificando le normative - del vincolo per i due assessori non cambierebbe le carte in tavola.
Di certo De Rosa sta per lasciare il «banco». Se infatti, secondo indiscrezioni, il rimpasto sarebbe stato architettato proprio per «mandarlo a casa», dopo le critiche per il fallimento della gestione dei rifiuti, lui ha già preannunciato le sue dimissioni. «Se c'è il vincolo alla carica - dice - restituirò tutti i compensi ricevuti, anche se mi spettano i rimborsi. Per le dimissioni, sono sempre più certo che non si possa lavorare in questo coacervo informe che è, attualmente, questa amministrazione». Sannino invece dovrebbe rimanere al proprio posto nella futura giunta. «La politica - dice - andrebbe fatta gratis, al servizio dei cittadini. Quindi, sarò ben lieto di continuare a farla gratis». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino