Napoli, la discarica torri Aragonesi: reti contro chi getta rifiuti

Otto mesi dopo la maxi-pulizia fossato di nuovo ridotto a sversatoio

Napoli, la discarica torri Aragonesi: reti contro chi getta rifiuti
Otto mesi dopo la maxi operazione di pulizia del fossato delle Torri Aragonesi, l’immondizia ha nuovamente superato il limite di guardia, così Palazzo San Giacomo ha...

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Otto mesi dopo la maxi operazione di pulizia del fossato delle Torri Aragonesi, l’immondizia ha nuovamente superato il limite di guardia, così Palazzo San Giacomo ha rimesso in moto la complicata macchina del recupero ed ha tirato fuori altri quintali di lerciume. In quell’area manca un presidio costante, non è previsto un controllo da remoto con telecamere, perciò chiunque ha la necessità di liberarsi dell’immondizia è libero di andare a lanciarla ai piedi di un luogo-simbolo della storia della città.



A dire la verità la maggior parte delle schifezze lanciate nel fossato, provengono dai disperati che si presentano ogni giorno lì vicino per ottenere un pasto con il quale sfamarsi. Lo spiega chiaramente l’assessore Santagada che si è occupato della prima pulizia e anche di quella attuale: «Continua l’attività di manutenzione e bonifica avviata dalla task force operativa dalle scorse settimane – la nota ufficiale del Comune riporta le parole dell’assessore – Siamo intervenuti su un sito particolarmente difficile da gestire perché vicino alla mensa della Caritas dove ogni giorno vengono somministrati i pasti a circa 400 persone, indigenti e senza fissa dimora. È importante quindi intervenire con periodicità, almeno nei primi tempi, e garantire la pulizia e il decoro del sito che va frequentemente monitorato».

Ma il monitoraggio, probabilmente, non basta, occorrerebbe un controllo serrato, affiancato da sanzioni severe per chi sversa, in modo da ottenere risultati soddisfacenti. Ovviamente le sanzioni non andrebbero inflitte ai disperati che mangiano e lanciano i resti del cibo nel fossato: non avrebbero di che pagare e non sentirebbero la «pressione» del controllo. Il fatto è che, assieme alle schifezze dei disperati, in quel lungo corridoio di piperno, anche i napoletani vanno a gettare di tutto.



Nell’ultima operazione di recupero, quella di ieri, la gru che ha sollevato il materiale, ha tirato su anche interi mobili lanciati ai piedi delle torri, materassi, resti di lavori edili, lavabo e catini di plastica. Insomma tutta roba che non può essere stata gettata lì da chi si ferma nella piazzetta spartitraffico solo per mangiare qualcosa e poi tornare alla sua vita da strada. Insomma, è chiaro che a completare il drammatico riempimento di quella discarica abusiva contribuiscono anche molti cittadini i quali hanno la certezza di poter agire senza controlli e senza il rischio di multe.

Per tentare di evitare che la situazione torni a ripresentarsi con imbarazzante frequenza è stato deciso di utilizzare reti metalliche. Per adesso verranno piazzate solo per evitare accessi illegali all’interno delle torri, ma potrebbero presto essere utilizzate anche per fermare gli sversatori: le schifezze lanciate nel fossato non arriverebbero in fondo ma resterebbero bloccate nelle maglie di ferro e, almeno, i pirati della monnezza non avrebbero più campo libero per lanciare mobili, materassi e resti dei lavori in casa.

Ovviamente in quella discarica continua a proliferare l’immensa colonia di ratti che si è acquartierata nei meandri delle torri e vive cibandosi dei resti gettati dai disperati. Anche per eliminare i topi sarebbe necessario un progetto intenso che, però, potrà decollare solo dopo aver vinto la battaglia contro gli sversatori.

 

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Il Mattino