«Immortale nelle immagini, nelle parole, nei gesti». Luigi de Magistris ha definito così Totò, presentando la mostra monumentale a lui dedicata dal...
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La mostra, voluta dall associazione Antonio de Curtis ha visto una vasta collaborazione con le maggiori istituzioni culturali del Paes: Comune di Napoli, Istituto Luce, Polo museale della Campania, RAI e Siae. Una sinergia per mettere insieme davvero tutta la vita di Totò sotto ogni aspetto. Senza tralasciare quello umano anche attraverso il ricordo di chi lo ha conosciuto come suo nipote Antonio de Curtis: «Mio nonno era molto diverso dentro e fuori la scena, ma aveva sempre un guizzo speciale». «Mettendo insieme gli oggetti di mio nonno per la mostra ho scoperto eccezionali lati della sua personalità che lo rendono davvero immortale attraverso i secoli» ha detto Elena Anticoli de Curtis.
Alla presentazione della mostra sono intervenuti tra gli altri anche Goffredo Fofi e Vincenzo Mollica che ha ricordato i tanti aneddoti che vedono Totò protagonista delle scene. «Finalmente lo si ricorda come si deve» ha detto commosso.
Parte così da Napoli la mostra nazionale. Totò attore, Totò parte-italiano e parte-nopeo, il principe, il comico e il raffinato, Totò poeta e scrittore. Antonio Griffo Focas Flavio, Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardide Curtis di Bisanzio ha mille volti. Totò Genio, la grande mostra antologica a lui dedicata li racconta tutti. Attraverso fotografie, filmati, costumi di scena, locandine di film, interviste, disegni, riviste, disegni, manoscritti personali lettere, cimeli di famiglia e documenti inediti si mettono insieme i mille tasselli che raccontano integralmente Totò. A 50 anni dalla sua morte avvenuta il 15 aprile 1967 Napoli ricorda l’attore attraverso «le mostre nella mostra», come spiegano gli organizzatori. Tre location d’eccezione proprio come si conviene al principe della risata.
«Genio tra i Geni» è il titolo dell’esposizione ospitata nella Cappella Palatina del Museo Civico di Castel Nuovo. Ripercorre il rapporto tra Totò e i grandi della cultura del ‘900. Ci sono i disegni di Federico Fellini, Ettore Scola e Pasolini e le lettere che l’attore si scambiò con i grandi protagonisti del cinema come Rossellini e Zavattini, oltre a numerose foto che lo ritraggono fuori dal set con i vip dell’epoca.
Nella sala dorica di Palazzo Reale invece viene raccontato il rapporto tra Totò e le arti. «Totò che spettacolo!» è il titolo dell’esposizione che racchiude tutti i suoi personaggi. Sono esposti costumi di scena, film presi dall’archivio dell’Istituto Luce, poesie e canzoni scritte da lui. Entrando nella grande sala subito balza agli occhi un oggetto quasi mitologico: il suo grande baule di scena.
Totò privato è invece raccontato attraverso la mostra dal titolo «Dentro Totò» nel suggestivo Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore. Attraverso le foto, i filmati e i suoi manoscritti si ripercorre la vita dell’attore e dei suoi grandi amori: le donne, la scena e Napoli. Dalla mostra viene fuori anche un aspetto poco conosciuto, il suo amore per gli animali a cui dedicò svariate poesie. Nel piccolo refettorio del Convento invece sono esposte le locandine dei 97 film da lui prodotti durante tutta la sua vita. Una sorta di pinacoteca che racconta i personaggi e le macchiette che hanno reso Totò indimenticabili. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino