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Proprio nei giorni in cui la città tornerà a confrontarsi con il caos del traffico, è in programma uno sciopero di 24 ore dei trasporti: l’ha proclamato la sigla sindacale Usb per il 17 di settembre, due giorni dopo la riapertura delle scuole.
Quel giorno rischia di trasformarsi nella Caporetto della viabilità napoletana.
La protesta del sindacato Usb fa seguito al primo sciopero di 4 ore proclamato alla fine di luglio; dopo aver rispettato la consueta “tregua” estiva, i lavoratori tornano sul piede di guerra. Immutate le richieste sindacali che, oltre alle consuete rivendicazioni sui salari, sulle progressioni e sulle spettanze maturate a partire dal 2017 e mai erogate, si concentrano su due punti determinanti «il rispetto delle normative igienico-sanitarie e anticoronavirus a bordo di treni, bus e nelle sedi di lavoro, con particolare riferimento alla pulizia ad ogni cambio o fine turno del personale» e, principalmente, «un immediato intervento volto a garantire il diritto alla mobilità in piena sicurezza ed efficienza, attraverso il potenziamento e il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, anche in previsione della ripesa delle scuole e delle attività lavorative».
Il rappresentante della Usb Adolfo Vallini spiega: «Protestiamo principalmente perché siamo stufi di vedere un servizio così carente offerto ai cittadini.
Sul fronte della “gomma” cioè per quel che riguarda gli autobus, il sindacato Usb è particolarmente forte. Abitualmente quando quella sigla proclama un’astensione dal lavoro almeno il 50% del servizio rimane fermo ma si registrano punte che arrivano anche al 70%. E questi dati, a metà settembre, con le condizioni della viabilità partenopea, non possono che essere il preludio alla paralisi totale.
Il blocco dei trasporti, infatti, si presenterà nella settimana del rientro a scuola che dovrebbe avvenire totalmente in presenza. Niente più classi dimezzate dalla “dad”: tutti gli studenti degli istituti napoletani saranno in strada di primo mattino e al termine dell’orario scolastico. Sarà, insomma, il primo vero impatto con il traffico “normale” dai giorni del lockdown. A partire da marzo 2020 la circolazione, soprattutto quella legata al mondo della scuola, s’è rimessa in moto sempre con numeri ridotti: solo da questo settembre, se le condizioni della pandemia confermeranno le scelte, tutti torneranno a muoversi assieme.
Quei giorni saranno determinanti anche per la definitiva verifica (come se ce ne fosse bisogno) dell’impatto sul traffico cittadino della chiusura della galleria Vittoria. Anche su questo fronte, a causa delle restrizioni sanitarie, non c’è stato ancora il test ufficiale con l’intera città in movimento: a settembre il test arriverà, e si annuncia difficile da affrontare. L’ormai ex assessore alla viabilità Marco Gaudini, aveva annunciato l’apertura di un tavolo di confronto permanente proprio per affrontare la questione della ripartenza di settembre. Da ieri Gaudini è andato via, il suo posto è stato preso da Enrico Panini il quale, all’improvviso, si troverà proiettato nel mondo della viabilità e dovrà afferrare al volo le briglie per evitare che tutto vada a rotoli.
Quei giorni di settembre saranno determinanti anche su un altro fronte collegato ai trasporti, quello della funicolare di Chiaia. Sarà quello il tempo in cui il Comune dovrà chiedere la quinta proroga consecutiva per l’impianto a fune che avrebbe dovuto essere sottoposto alla manutenzione ventennale nel 2017 ma non l’ha ancora ricevuta. Una ulteriore proroga appare difficile, i lavori ventennali sono stati appena banditi e i tempi di realizzazione saranno lunghissimi. La Funicolare di Chiaia rischia una chiusura di un anno o forse più.
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