Tribunale di Napoli, la truffa delle carte false per ottenere i mandati di pagamento

Tribunale di Napoli, la truffa delle carte false per ottenere i mandati di pagamento
Come sia riuscito ad ottenere i documenti di notai e procuratori speciali non è ancora chiaro. Ma di sicuro - spiegano oggi gli inquirenti - aveva ottime entrature nel...

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Come sia riuscito ad ottenere i documenti di notai e procuratori speciali non è ancora chiaro. Ma di sicuro - spiegano oggi gli inquirenti - aveva ottime entrature nel Comune di Napoli, in Tribunale, finanche in alcuni studi notarili dell'area metropolitana. Una sorta di funambolo, che da questo momento in poi dovrà difendersi dall'accusa di essere un falsario e un truffatore, in grado di sbloccare mandati di pagamento, dopo essere entrato in delicate procedure all'interno dell'ufficio di esecuzione immobiliare.

Un caso nato dalla segnalazione di un dirigente del Tribunale di Napoli, che si era insospettito dopo aver approfondito le istanze inoltrate da una strana figura di professionista, in grado di intromettersi in contenziosi legati a procedure di esproprio immobiliare. 

Inchiesta condotta dal pm Immacolata Sica, magistrato in forza al pool reati contro la pubblica amministrazione coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, indagine per truffa e falso, sotto i riflettori finisce S.T., napoletano di 43 anni che dovrà difendersi dalle accuse imbastite grazie alle verifiche della Guardia di Finanza. 

Attenzione riservata alla sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Napoli, dove il presunto «falsario» avrebbe bussato in alcune occasioni, provando ad accreditarsi per ottenere il diritto a ricevere mandati di pagamento. Scrivono gli inquirenti nel formulare una richiesta di rinvio a giudizio: «Facendo uso di un sigillo (falso)», avrebbe «presentato la documentazione indicata presso la sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Napoli, per accreditarsi quale legittimato al ritiro di un mandato di pagamento dell'importo di euro 46.742,06, a seguito di approvazione del progetto di distribuzione del ricavato della vendita con incanto di un immobile nella procedure di espropriazione immobiliare». E non era l'unico caso ricostruito in questa storia. Ma qual era la sua strategia? E soprattutto: per conto di chi si sarebbe mosso il presunto falsario in azione nelle Torri più alte del Centro direzionale? Scrive ancora la Procura: «Compiva atti idonei diretti in modo non equivoco ad indurre in errore il responsabile della cancelleria del Tribunale di Napoli, ufficio esecuzioni immobiliari, in ordine ai presupposti per ritenerlo legittimato al conseguimento di quote del piano di riparto e a conseguire un ingiusto profitto in danno di un ente pubblico». Una strategia in cui è risultato decisivo l'intervento di verifica da parte dei dirigenti dello stesso ufficio preso di mira dal soggetto indagato.

Ma non si tratta di una vicenda isolata, a giudicare dal numero di parti offese indicate da parte della Procura di Napoli, alla vigilia dell'udienza preliminare che sarà celebrata nei prossimi giorni. Ci sono notai, funzionari e semplici cittadini che potrebbero essere finiti nella rete del presunto falsario. 

Fatto sta che in un caso avrebbe fabbricato una «falsa procura speciale notarile», apparentemente sottoscritta da un notaio napoletano (viene indicato il nome della professionista vittima della falsificazione), poi consegnata alla sezione esecuzioni immobiliari, per accreditarsi quale legittimato al ritiro di un mandato di pagamento; in un'altra circostanza invece avrebbe dato forma a «un falso mandato alle liti apparentemente emesso in suo favore», da altri due professionisti (ovviamente a loro insaputa).

Inevitabile a questo punto una domanda: come faceva a conoscere l'esistenza di procedimenti così complessi? E dove nascono informazioni tanto specifiche? E ancora: si è mosso da solo o ha agito al centro di una rete in grado di provare a fare sponda in alcuni settori del mondo giudiziario? Indagini condotte negli uffici anagrafici del Comune di Napoli (dove sarebbe stato falsificato il sigillo di Palazzo San Giacomo) e sulla rete di contatti del presunto truffatore. Filoni di indagine aperti, mentre si attende il dispositivo del gup sulle manovre all'ombra delle Torri del Palazzo di giustizia.

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Il Mattino