Gragnano, agenti di viaggio spariti: «Scappati in Albania coi nostri soldi»

Gragnano, agenti di viaggio spariti: «Scappati in Albania coi nostri soldi»
Due sposi in viaggio di nozze bloccati a Dubai perché mancano i biglietti di ritorno. Stesso problema per una famiglia, rimasta a Parigi dopo aver scoperto che per...

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Due sposi in viaggio di nozze bloccati a Dubai perché mancano i biglietti di ritorno. Stesso problema per una famiglia, rimasta a Parigi dopo aver scoperto che per Disneyland era stato prenotato un solo giorno anziché i tre pagati. Vacanze da incubo per chi è riuscito a partire, viaggi inesistenti per almeno altre 300 famiglie, per una presunta truffa con cifre da capogiro. È montata la protesta dei tanti clienti della «7D Viaggi», agenzia di via Madonna delle Grazie a Gragnano, con oltre 50mila follower sui social e centinaia di clienti in tutta la Campania. Poco prima della mezzanotte di sabato, un centinaio di persone provenienti da Napoli e provincia si sono radunate in un sit-in improvvisato all'esterno dell'agenzia e hanno cercato invano, fino alle tre di notte, Daniela e Antonio, i due giovani titolari scomparsi nel nulla con un gruzzolo che da una prima stima supera sicuramente il mezzo milione di euro. Protesta continuata anche ieri, quando gli stessi clienti si sono presentati a Castellammare di Stabia, presso il ristorante del papà di Antonio per chiedere conto di quanto accaduto. In entrambi i casi, sono intervenuti i carabinieri per calmare la folla.



Una donna si è sentita male dopo aver scoperto di aver perso oltre tremila euro per una vacanza che non farà mai. Una vicenda ancora tutta da chiarire, sulla quale sono in corso le indagini dei carabinieri della stazione di Gragnano e della compagnia di Castellammare di Stabia, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata. Finora sono giunte ai carabinieri quasi cento denunce da tutta la provincia, ma in tanti stanno cercando di organizzarsi in gruppi per promuovere una class-action contro l'agenzia, che sabato pomeriggio ha annunciato su Facebook la chiusura per «problemi finanziari». «In realtà hanno comprato un resort in Albania con i nostri soldi» accusano alcuni presunti truffati. Diverse sono le storie che stanno emergendo dalle tante denunce. La più incredibile riguarda i due giovani sposi stabiesi, bloccati a Dubai da due giorni: l'hotel non ha più la stanza per loro, da programma dovevano raggiungere le Maldive, ma in realtà nonostante oltre 10mila euro versati, la loro luna di miele sta proseguendo in aeroporto in attesa di un volo che dovranno pagare di tasca loro.

«Dopo aver pagato 1800 euro racconta una giovane mamma adesso siamo bloccati a Parigi, abbiamo avuto l'accesso a Disneyland solo per un giorno, stiamo pagando l'albergo extra e non abbiamo neanche il biglietto di ritorno». Altre trenta famiglie di Napoli e provincia, invece, non sono mai partite per Disneyland, nonostante abbiano pagato tra i 1200 e i 1800 euro: per loro non erano mai stati prenotati volo, hotel e biglietti. Ma in tanti hanno visto svanire la propria vacanza da sogno tra giugno e settembre. Una comitiva di dodici famiglie di Santa Maria la Carità aveva deciso di trascorrere agosto insieme in un unico villaggio, versando in totale 70mila euro per una vacanza che non esiste. Un'altra comitiva di 30 giovani era diretta ad Ibiza, ma il loro viaggio da 46mila euro non è mai stato prenotato. Un altro gruppo credeva di aver prenotato due settimane a Mykonos, ma i soldi versati sono scomparsi.



«Nelle ultime settimane Antonio e Daniela erano stati pressanti, avevano chiesto il pagamento delle caparre in anticipo. Adesso non rispondono più a telefonate e messaggi» spiega una donna. Anche se l'ipotesi degli inquirenti è che ci siano circa 300 famiglie che hanno pagato una quota o per intera la vacanza, nel gruppo social dei presunti truffati si contano circa 500 persone. «In molti hanno pagato in contanti e i contratti erano scritti a penna, come sempre» raccontano in tanti. «Mi sono fidato come ogni anno, non avevo chiesto una ricevuta» dice un uomo di Castellammare. «Io ho pagato 10mila euro per la mia vacanza, li rivoglio» attacca un imprenditore edile di Gragnano. In tanti avevano prenotato vacanze in Calabria, Puglia e Sardegna, ma anche all'estero: Sharm el-Sheikh, Grecia e Spagna, ma anche l'Albania per i prezzi convenienti e la bellezza di alcuni luoghi, che Antonio tour operator specializzato per quelle località promuoveva con tutti i clienti, soprattutto i più giovani. E proprio in Albania, è il sospetto di molti, sarebbero finiti i loro soldi.


 

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Il Mattino