Turismo, a Napoli si riparte; albergatori ottimisti: «Su del 25%»

Turismo, a Napoli si riparte; albergatori ottimisti: «Su del 25%»
La scommessa della ripresa inizia a diventare realtà. Secondo i dati di Federalberghi, le prenotazioni dei vacanzieri per l'estate 2021 sono passate «dallo zero...

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La scommessa della ripresa inizia a diventare realtà. Secondo i dati di Federalberghi, le prenotazioni dei vacanzieri per l'estate 2021 sono passate «dallo zero al 20% circa nelle ultime due settimane» e in proiezione per luglio si raggiungerà il «50% di occupazione camere».


LE METE
Ad aumentare tra i turisti l'appeal di Napoli che resta comunque indietro rispetto a mete estere come Grecia, Malta e Spagna sono state il dibattito sui green pass e le parole apparse qualche giorno fa su queste pagine di Gesac, che ha annunciato la messa a regime dei flussi aeroportuali da Capodichino. Insomma, si punta sul rientro degli stranieri per uscire dalla grave crisi economico pandemica, che stima ancora Federalberghi è costata «100 milioni» di indotto in fumo solo nel 2021. Riprendono a far alloggiare turisti anche le strutture ricettive extralberghiere, comunque ben lontane dai fasti e dai pienoni pre-Covid. Grande attesa anche per i titolari di ristoranti privi di spazi aperti: tra 5 giorni torneranno a far accomodare clienti quasi 4 mila locali tra Napoli e provincia. La rimessa in moto del turismo non procede a razzo, ma procede. Riaprono i grandi hotel e seguiranno a ruota le strutture del centro storico, dove la pandemia è stata più pesante a livello economico. «Il turismo riparte esordisce Antonio Izzo, presidente di Federalberghi Napoli L'obiettivo è raggiungere almeno il 50% di occupazione camere per i mesi estivi ripetendo i risultati dello scorso anno, che rappresentarono una boccata di ossigeno in un anno orribile per il comparto. Quest'anno siamo partiti prima e non vogliamo fermarci. Gli alberghi stano riaprendo quasi tutti ed entro fine giugno, non dovrebbero esserci più strutture chiuse. Nei mesi di maggio e giugno la media delle prenotazioni non ha superato il 20%. Per il mese di luglio siamo intorno al 25% (nel 2019 era 82%). Il numero è però destinato a crescere, ci auguriamo almeno del doppio. I turisti vogliono venire in città, i telefoni hanno ripreso a squillare. La grande attesa è per la partenza del green pass europeo. Il turismo business, infatti, in parte è già ripartito. Ma manca ancora, quasi del tutto, il turista tradizionale. Una situazione che il centro storico sta subendo in maniera particolare. La ripartenza dei collegamenti aerei con le principali destinazioni europee è una condizione imprescindibile per attirare il mercato internazionale ed uscire dal turismo di prossimità, che pure è prezioso, e lo sarà sempre, ma è solo una parte di un sistema più ampio. C'è bisogno di programmazione. Dall'inizio dell'anno abbiamo perso quasi 100 milioni di euro (in 5 mesi). Una crisi che va avanti da un anno e mezzo che ha messo in ginocchio numerose aziende che adesso vogliono solo lavorare» Crescita lievemente minore per i b&b, ma anche qui la speranza si è già trasformata in soggiorni concreti: «Su Napoli qualcosa si inizia a vedere spiega Agostino Ingenito, presidente dell'Abbac partenopea anche stranieri. Nell'ultimo weekend non sono mancati i francesi. Siamo comunque su numeri limitati, e speriamo che il green pass europeo e gli attesi accordi ufficiali transazionali possano accelerare la ripresa dei flussi. C'è anche tanta voglia di turismo italiano. Nell'ultimo weekend il 15% delle 750 strutture nostre associate ha accolto ospiti. Nel pre-Covid i b&b a Napoli erano 7500 (ufficiali e non), stando agli annunci su Air-Bnb. In questa fase ha riaperto meno del 50%».


I RISTORANTI


Sempre in ottica ripartenza, sta per cadere uno degli ultimi divieti, quello relativo alle sale interne dei pubblici esercizi, off limits da 3 mesi. La speranza, per gli imprenditori, si mischia qui al timore che i clienti si siano abituati alle location dotate di spazi aperti, che intanto hanno potuto servire ai tavoli. «Tra Napoli e Provincia sono circa 4mila i ristoranti che riapriranno le sale interne ai clienti il primo giugno dice Massimo Di Porzio, titolare di Umberto a Chiaia e presidente di Fipe Campania L'ingiustizia resta, e rimettere in moto lo staff dopo tre mesi di chiusura non sarà facile. Ma finalmente si torna a lavorare, con tavoli da 4 e distanziamento di un metro tra sedia e sedia. Tra le regole figurano screening dei clienti e misurazione della temperatura».
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Il Mattino