Turris con due presidenti: il caso finisce in tribunale

Scambio di denunce tra Colantonio e l'imprenditore flegreo Guardascione

Turris con due presidenti il caso finisce in tribunale
Dalle parole d'elogio spese da ambo le parti al ricorso alle vie legali, il passo è stato breve. Finisce con l'annuncio che sarà dato mandato ai rispettivi...

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Dalle parole d'elogio spese da ambo le parti al ricorso alle vie legali, il passo è stato breve. Finisce con l'annuncio che sarà dato mandato ai rispettivi legali, la vicenda del passaggio di quote tra il presidente della Turris Antonio Colantonio e il suo successore designato (per ora soltanto sulla carta) Francesco Guardascione. Di mezzo i soldi: quelli promessi con tanto di distinte di pagamento dall'imprenditore del settore alberghiero e della ristorazione originario di Bacoli e che per il patron dei corallini non sarebbero mai arrivati.

Trascorsa l'ultima scadenza (le ore 12.30 di ieri) per vedere accreditati i 350mila euro che sarebbero dovuti essere trasferiti da una filiale di una banca puteolana al conto corrente del club di Torre del Greco, la partita per la titolarità della Turris si può dire tutt'altro che conclusa. Per ora il sodalizio ha incredibilmente due presidenti: Colantonio, che ha ripreso ad operare sul mercato in vista della chiusura fissata alle 20 di oggi, e Guardascione, che invece sbandiera il contratto preliminare sottoscritto lunedì sera prima del comunicato stampa che aveva sancito il passaggio di consegne.

Ieri è stato il giorno della replica dei Guardascione (padre e figli) rispetto a quanto dichiarato martedì da Colantonio. «Tutto è partito venerdì della scorsa settimana ha raccontato Daniel Guardascione, uno dei due figli del presidente designato Francesco con un incontro nella sede dell'azienda Colma (quella che fa capo alla famiglia del patron della Turris). Ci siamo stretti la mano, tanto che sabato sera siamo stati allo stadio per assistere alla partita col Messina. Ci siamo rivisti lunedì pomeriggio a Torre del Greco e abbiamo effettuato quanto previsto. Noi, già forti di un primo bonifico inviato sui conti della Turris di 350mila euro, abbiamo versato il saldo richiesto di 850mila euro. Colantonio ha fatto redigere dal suo legale l'atto di compravendita che abbiamo firmato, prima di lasciarci con la foto che è finita poi a corredo del comunicato diramato dall'ufficio stampa». Dal giorno seguente le strade si sono divise: Colantonio sostenendo di essere stato vittima di un inganno, con tanto di bonifici fasulli, Guardascione ribadendo di avere onorato gli impegni economici e di sentirsi perciò proprietario delle quote di maggioranza del club: «Abbiamo già dato mandato ai nostri legali sottolinea Daniel Guardascione appartenenti agli studi Romano e Nocerino. Sarà la legge a stabilire chi ha ragione. Per capire quanto erano serie le nostre intenzioni, posso dire che ci eravamo già mossi sul mercato e avevamo perfino deciso di prendere casa a Torre del Greco». 

Parla di ricorso alle vie legali anche Antonio Colantonio. Come aveva sottolineato in presenza del suo avvocato Luigi Ascione martedì al Liguori, una volta scaduto anche l'ennesimo ultimatum per vedere sul conto societario i 350mila euro, si sente pronto a passare dalle parole ai fatti. Ieri era atteso un comunicato stampa, ma alla fine il presidente, che veniva dato per influenzato a casa, ha preferito non diramare note ufficiali. Di certo, i dirigenti sono attivi sul mercato per provare a portare a casa un difensore e due centrocampisti e rinforzare così la rosa a disposizione di Menichini. Rosa dalla quale nel frattempo sono andati via l'attaccante Guida, il centrocampista Burgio e il difensore Matera. In questo clima surreale, i giocatori si continuano ad allenare (oggi come ieri a porte chiuse) in vista della trasferta di domani a Picerno.

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Il Mattino