La Procura di Napoli oscura mille siti pirata per le partite di calcio: avviso on line agli utenti, supermulta in arrivo

La Procura di Napoli oscura mille siti pirata per le partite di calcio: avviso on line agli utenti, supermulta in arrivo
Hanno interrotto la visione di una partita del campionato di calcio vista tramite siti pirata con un cartello apparso direttamente sui televisori smart o sugli schermi dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Hanno interrotto la visione di una partita del campionato di calcio vista tramite siti pirata con un cartello apparso direttamente sui televisori smart o sugli schermi dei personal computer accesi dagli utenti 'illegalì che ora rischiano, a loro volta, anche di ricevere una multa salata. In una vasta inchiesta, infatti, oltre settecento siti web e 300 piattaforme Iptv pirata per la trasmissione di contenuti a pagamento sono stati oscurati dalla Guardia di Finanza. Secondo quanto si apprende da fonti inquirenti, l'attività è rientrato nell'ambito di una maxi indagine del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche delle Fiamme Gialle coordinata dalla procura di Napoli.

LEGGI ANCHE Serie A, oscurati 15 siti pirata che trasmettevano partite in streaming

L'attività, iniziata nel corso della giornata, è poi proseguita per ore, con sviluppi che ancora devono terminare. In pratica, su centinaia di pagine on line, alcune delle quali stavano già trasmettendo la partita di serie A Cagliari-Sampdoria, è comparso un cartello che avvisava gli utenti che stavano utilizzando un servizio illegale. Su televisori e computer, ma anche sui telefonini e altri device degli utenti connessi ai servizi streaming pirata è comparsa la scritta nella quale era riportato che i siti e le piattaforme in quel momento visualizzate erano state «sottoposte a sequestro per violazione sulle norme di proprietà intellettuale su ordine della Procura della Repubblica di Napoli».

L'avviso ha spiegato inoltre agli utenti che «la sottoscrizione o l'utilizzo di servizi di streaming illegale comporta la pena da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a euro 25.822», in base alla legge sul diritto d'autore e ha avvertito gli utilizzatori dei servizi pirata che i loro «dati di accesso costituiscono materiale probatorio a disposizione dell'Autorità Giudiziaria». L'operazione, che non si è ancora conclusa e proseguirà nelle prossime ore con l'obiettivo di inibire l'accesso illegale a ulteriori piattaforme e bloccare la fruizione di contenuti piratati, riguarda in particolare anche centinaia di canali Telegram. Dalle indagini, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire dalle fonti inquirenti, sarebbero emersi collegamenti tra la vendita dei contenuti a pagamento e la gestione degli abbonamenti illeciti da parte della criminalità organizzata.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino