La «collina delle meraviglie» va da via Foria, dal museo Archeologico forte dei suoi 500mila visitatori, a Capodimonte, il meraviglioso museo visitato ogni anno...
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«Abbiamo già avviato tavoli di lavoro per definire strategie comuni per il coordinamento di ingressi e tariffe agevolate, di un piano di comunicazione e di una programmazione culturale da condividere - dice l'assessore Daniele -. Ci presenteremo alla Borsa di Madrid. C'è il coinvolgimento dell'Anm che esporrà sugli autobus immagini dei capolavori del Museo, con l'obiettivo di riuscire a portare a Capodimonte un autobus ogni 10 minuti. Per noi questo è un unico luogo in cui diffondere parte di quelle presenze turistiche che adesso sono concentrate nel centro storico». Per Bellenger «è stato compiuto un passo importante: mettere insieme pubblico, privato e amministrazione, in una rete che condivide programmazione e responsabilità è una svolta in una città in cui le istituzioni lavorano in genere come isole. Fare sistema è indispensabile per un'idea di cultura che sia anche economia. I musei non sono fatti solo da reperti e opere d'arte ma anche da organizzazione e servizi. La navetta per Capodimonte sta funzionando benissimo e avrà presto una fermata per le catacombe di san Gennaro. L'accordo - conclude lo storico dell'arte francese - ci permetterà di fare biglietti comuni con sconti ed agevolazioni, e di condividere mostre e progetti espositivi. Anche per Picasso-Parade, ad aprile, che coinvolge, oltre Capodimonte, anche gli Scavi di Pompei».
«Avremo la possibilità di programmare e condividere una politica di sconti, di mostre e di progetti ma l'importanza dell'accordo firmato - sottolinea Giulierini - è nel riconoscimento di un territorio identitario in cui sarà possibile lavorare anche sulla concatenazione culturale approfondendo, per esempio, l'aspetto antropologico del quartiere Sanità. L'istituzione del laboratorio sancisce in maniera scientifica un sistema di lavoro in cui lavorare in rete. I musei non hanno soltanto la funzione di custodire e non possono creare e diffondere cultura senza infrastrutture». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino