Napoli si mobilita per chiedere la sospensione della stagione della caccia

Una firma per bloccare la stagione venatoria
Sono già migliaia le firme raccolte anche questa mattina in piazza del Gesù a Napoli per dire no alla caccia nelle terre del Mezzogiorno d’Italia e nelle isole...

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Sono già migliaia le firme raccolte anche questa mattina in piazza del Gesù a Napoli per dire no alla caccia nelle terre del Mezzogiorno d’Italia e nelle isole di Sicilia e Sardegna devastate dai numerosi e recenti incendi. Una petizione popolare, promossa dall’associazione Dema, per l’ottenimento del blocco delle attività venatorie nel sud del paese e nelle isole sarà inviata al Capo dello Stato Sergio Mattarella, al èresidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ai presidenti delle regioni di Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Sicilia e Sardegna.


Questo è il testo della petizione popolare promossa ai sensi dell’art. 50 della Costituzione della Repubblica Italiana:

«Nell’imminenza dell’apertura della stagione della caccia, considerando che la massiccia diffusione degli incendi non ha risparmiato alcuna nostra Regione, è bene osservare che il danno maggiore non consiste solo nella devastazione dell’esistente, ma anche nella compromissione del futuro. Al di là degli animali perduti e del salto di una generazione per numerose specie finora ospitate nelle zone bruciate, vi è da considerare la difficoltà per le specie migratorie e svernanti di trovare idonei luoghi di pasturazione e predazione, con evidenti pericoli di sopravvivenza. Concentrandosi i migratori nelle zone risparmiate dal fuoco, essi vedranno attorno a sé analoga concentrazione di cacciatori, con prevedibili effetti disastrosi per molte specie. E’ dunque necessario, al fine di tutelare il nostro patrimonio faunistico e consentire che si realizzino sufficienti condizioni di sicurezza per le specie, che le SS.VV, ognuno per le proprie competenze, assumano con coraggio e determinazione scelte di tutela del bene comune e della risorsa-ambiente. Noi Cittadini vi chiediamo di concedere un “anno sabbatico” al nostro martoriato ambiente sospendendo, almeno per tutta la stagione 2017/2018 la caccia e l’addestramento dei cani sui nostri territori regionali e consentire alla Natura – almeno per questo piccolo aspetto – di riprendere fiato e rimarginare le proprie ferite». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino