A Napoli una nuvola di nastri e tulle per la favola delle debuttanti

A Napoli una nuvola di nastri e tulle per la favola delle debuttanti
Un abito da gran sera, reso romantico e fluttuante da una gonna a sette strati, tutto in duchesse e tulle biancoseta. Un look da moderna Cenerentola per le ragazze, cinquanta in...

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Un abito da gran sera, reso romantico e fluttuante da una gonna a sette strati, tutto in duchesse e tulle biancoseta. Un look da moderna Cenerentola per le ragazze, cinquanta in tutto, che lo indosseranno per vivere la loro favola la sera di sabato 6 maggio, quando volteggeranno sulle note dei più famosi valzer dell'800 nel corso della serata per la quale si stanno preparando da mesi: il «Gran Ballo delle Debuttanti» della scuola militare Nunziatella, che si terrà a Villa Domi, protagonisti gli allievi del 227° corso. La più importante finestra della scuola sulla società partenopea, e non solo, che sanciva un tempo l'ingresso nell'alta società delle giovani donne delle famiglie nobili. Cinquanta debuttanti, dunque. Donne, o meglio ragazze dai 16 ai 21 anni non compiuti, allieve di una delle Accademie militari più antiche del mondo, o esterne che potranno danzare tra le braccia dei cadetti. La «fata» delle nostre Cenerentole arriva da Sant'Anastasia e porta il nome dell'Atelier Gifuni, selezionato tra tanti dal consiglio direttivo della Nunziatella, come accade ogni volta, ad ogni fine corso e ad ogni ballo. Nell'atelier gestito da Luisa e Alba Gifuni, madre e figlia, lo stilista Emilio Gifuni ha realizzato il bozzetto dell'abito da ballo. «Mi sono dato due elementi base da rispettare racconta Emilio, un passato da responsabile dell'ufficio stile nell'atelier di Fausto Sarli ossia rispettare i canoni di eleganza e bellezza che un evento con tale storia possiede e andare incontro alle richieste delle debuttanti, che desideravano un modello in grado di valorizzarle tutte, indistintamente».

 

Così le ragazze hanno scelto, tra due bozzetti, il loro abito da favola: una gonna fluttuante e scenografica, e manichine omerali drappeggiate a ingentilire la scollatura. Le allieve dell'Accademia si distingueranno dalle esterne per il nastro blu che allaccerà il corsetto sul retro dell'abito, ma tutte avranno guanti bianchi al gomito, diadema sui capelli e scarpe da ballo, anch'esse fatte realizzare nell'atelier di Sant'Anastasia: bianche, con tacco di sette centimetri e disegnate in maniera da renderle comode quanto glamour.

«È stata un'esperienza entusiasmante ma non facile racconta Luisa Esposito Gifuni lo definirei un viaggio a ritroso nel tempo perché mi sono resa conto che per una fanciulla conta ancora oggi, più di tutto, il sogno: che siano o meno soldatesse, bionde o brune, allegre o malinconiche, appassionate di letteratura o di hard-rock, che abbiano una taglia 38 o 44, si sentiranno sempre una Cenerentola della fiaba, al pensiero di volteggiare, in un abito da sogno, tra le braccia di un principe».


Due prove dell'abito per tutte, spesso accompagnate dalle mamme orgogliose e ancor più emozionate, qualche «incidente di percorso» che ha costretto allieve in lacrime, impedite da un'ingessatura, a rinunciare al ballo che avevano atteso a lungo. Molte incertezze, le prove del valzer con i maestri di ballo e infine la gioia di rimirarsi allo specchio con il vestito quasi pronto. L'abito è già stato presentato nella sala «Francesco De Sanctis» della scuola militare di Pizzofalcone giorni fa, indossato da un'allieva al braccio di un cadetto in divisa che ha sfilato tra gli applausi. Una nuvola bianca, quasi un abito da sposa, per le giovanissime del 2017, non diverse dalle loro «antenate» che le hanno precedute in una tradizione che si perpetua dal 1799. Se all'epoca però l'evento permetteva a ragazze borghesi di incontrare gli allievi della Nunziatella, oggi nel «Rosso Maniero» ci sono anche cadette e il ballo segna soltanto gli ultimi cento giorni di permanenza nella scuola, con il «passaggio della stecca» tra il corso più anziano e il successivo mentre i diplomandi intonano il «canto dell'addio». Nella serata di gala, sabato 6 maggio, è previsto anche un evento benefico a favore della fondazione Santobono Pausilipon Onlus. Protagoniste indiscusse però, saranno le debuttanti allieve o meno teenagers che abbandoneranno per una sera la divisa militare o i jeans a favore di un look da principessa delle fiabe. Nei secoli, i sentimenti e le ansie prima del debutto non sono mutati.
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Il Mattino