Un abito da gran sera, reso romantico e fluttuante da una gonna a sette strati, tutto in duchesse e tulle biancoseta. Un look da moderna Cenerentola per le ragazze, cinquanta in...
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Così le ragazze hanno scelto, tra due bozzetti, il loro abito da favola: una gonna fluttuante e scenografica, e manichine omerali drappeggiate a ingentilire la scollatura. Le allieve dell'Accademia si distingueranno dalle esterne per il nastro blu che allaccerà il corsetto sul retro dell'abito, ma tutte avranno guanti bianchi al gomito, diadema sui capelli e scarpe da ballo, anch'esse fatte realizzare nell'atelier di Sant'Anastasia: bianche, con tacco di sette centimetri e disegnate in maniera da renderle comode quanto glamour.
«È stata un'esperienza entusiasmante ma non facile racconta Luisa Esposito Gifuni lo definirei un viaggio a ritroso nel tempo perché mi sono resa conto che per una fanciulla conta ancora oggi, più di tutto, il sogno: che siano o meno soldatesse, bionde o brune, allegre o malinconiche, appassionate di letteratura o di hard-rock, che abbiano una taglia 38 o 44, si sentiranno sempre una Cenerentola della fiaba, al pensiero di volteggiare, in un abito da sogno, tra le braccia di un principe».
Due prove dell'abito per tutte, spesso accompagnate dalle mamme orgogliose e ancor più emozionate, qualche «incidente di percorso» che ha costretto allieve in lacrime, impedite da un'ingessatura, a rinunciare al ballo che avevano atteso a lungo. Molte incertezze, le prove del valzer con i maestri di ballo e infine la gioia di rimirarsi allo specchio con il vestito quasi pronto. L'abito è già stato presentato nella sala «Francesco De Sanctis» della scuola militare di Pizzofalcone giorni fa, indossato da un'allieva al braccio di un cadetto in divisa che ha sfilato tra gli applausi. Una nuvola bianca, quasi un abito da sposa, per le giovanissime del 2017, non diverse dalle loro «antenate» che le hanno precedute in una tradizione che si perpetua dal 1799. Se all'epoca però l'evento permetteva a ragazze borghesi di incontrare gli allievi della Nunziatella, oggi nel «Rosso Maniero» ci sono anche cadette e il ballo segna soltanto gli ultimi cento giorni di permanenza nella scuola, con il «passaggio della stecca» tra il corso più anziano e il successivo mentre i diplomandi intonano il «canto dell'addio». Nella serata di gala, sabato 6 maggio, è previsto anche un evento benefico a favore della fondazione Santobono Pausilipon Onlus. Protagoniste indiscusse però, saranno le debuttanti allieve o meno teenagers che abbandoneranno per una sera la divisa militare o i jeans a favore di un look da principessa delle fiabe. Nei secoli, i sentimenti e le ansie prima del debutto non sono mutati.
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Il Mattino