«Unità raccolta mobile di sangue», basta una domanda e il camioncino dell'Avis chiude le porte

«Unità raccolta mobile di sangue», basta una domanda e il camioncino dell'Avis chiude le porte
«Unità raccolta mobile di sangue», una scritta quantomeno anonima quella che campeggia sul camioncino stazionato oggi in via Aldo Moro, a San Giorgio a Cremano,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Unità raccolta mobile di sangue», una scritta quantomeno anonima quella che campeggia sul camioncino stazionato oggi in via Aldo Moro, a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli. Lecito domandarsi per chi si stia raccogliendo il sangue alla luce delle ultime vicende che hanno coinvolto l’Avis, provocando una promessa di dimissioni del responsabile in Campania. Ed è il medico responsabile del camper a confermarlo: alla domanda «Per chi state raccogliendo il sangue?», la prima risposta è «Cardarelli», intendendo il nosocomio napoletano, poi su suggerimento la correzione: «Per l’Avis». Difficile capirlo al primo sguardo, visto che l’unica indicazione è una piccola scritta nella parte davanti, ben lontana dai mega stemma dell’associazione. Anche la postazione con banchetto di fronte il camper, è particolarmente anonima. La risposta al perché della scomparsa degli stemmi sta in un singolare «Stiamo facendo le grafiche nuove».

 
Fare video in un luogo pubblico a un camioncino di raccolta sangue è lecito, ma attira l’attenzione e provoca le domande di un individuo che si qualifica come «autista del mezzo» e che chiede (illegittimamente) generalità, prima di attaccarsi al telefono avvisando qualcuno che «è tornata la giornalista». Insomma, l’Avis sta «rifacendo le grafiche» e intanto raccoglie sangue con camioncini anonimi che dieci minuti dopo le prime domande chiudono la porta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino