Ha raccontato la propria esperienza come studentessa della facoltà di Giurisprudenza e, in particolare, come alunna del docente Angelo Scala. E la sua voce rischia di...
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LE VERIFICHE
Caccia ai riscontri, caccia alle verifiche, in una vicenda in cui Angelo Scala non ci sta e protesta la correttezza della propria condotta. Difeso dal penalista napoletano Claudio Botti, il docente ha parlato di un colossale equivoco, ricordando anche che nessuno dei suoi studenti ha mai inoltrato denunce o rilievi in merito al suo operato. E non è tutto. Scala sostiene di poter dimostrare di non aver mai versato un euro in favore dei propri studenti, di non aver mai avanzato alcuna richiesta di «raccomandazione» a uno dei suoi colleghi. Ricostruzioni che fanno leva sul materiale intercettato, tra filmati hot e conversazioni, che ora fanno i conti con la testimonianza di una studentessa: la prima teste, nell'inchiesta sul sesso in cambio di voti, all'ombra di Giurisprudenza.
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Il Mattino