«Università Vanvitelli di Napoli, a settembre via al pronto soccorso»

«Università Vanvitelli di Napoli, a settembre via al pronto soccorso»
Il Pronto soccorso del policlinico del centro storico? Si farà: «C'è solo uno slittamento delle date, dovuto a ragioni tecniche, legato ai tempi dei lavori...

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Il Pronto soccorso del policlinico del centro storico? Si farà: «C'è solo uno slittamento delle date, dovuto a ragioni tecniche, legato ai tempi dei lavori di ristrutturazione. Opere edilizie in avanzato stato di realizzazione e che, entro la metà di settembre, per il primo lotto dell'area contigua all'attuale Ginecologia, saranno conclusi e consegnati. Pertanto, considerando anche i tempi necessari agli adeguamenti tecnologici e di personale per i primi mesi del 2022 il pronto soccorso della Vanvitelli sarà operativo». Ad assicurarlo è Gianfranco Nicoletti, Magnifico rettore dell'Università Vanvitelli.

Rettore, a che punto è il progetto per realizzare un'area emergenza nel centro storico al servizio della Scuola di medicina e, per la parte assistenziale, dell'Azienda ospedaliera Vanvitelli?
«È in fase avanzata di realizzazione. Abbiamo avviato questo progetto con fondi dell'Ateneo e anche grazie a una quota stanziata dalla Regione nell'ambito dell'emergenza Covid e del potenziamento delle reti di area critica, intensiva e sub intensiva. Devo anzi ringraziare il presidente Vincenzo De Luca che ha sostenuto questo percorso progettato da diversi anni e adesso giunto a un passo della concreta realizzazione».

Quali aree impegnerà l'emergency del Policlinico?
«Sarà un pronto soccorso completo. Nella prima fase di avvio tutti i servizi di medicina e chirurgia, generale e di urgenza, saranno ubicati nell'area contigua all'attuale Ginecologia. Abbiamo, insieme all'azienda, progettato il pronto soccorso in sinergia con tutte le altre specialità mediche e chirurgiche, e in particolare lavorato al potenziamento della terapia sub intensiva e della rianimazione a supporto delle aree critiche. Ovviamente avremo anche la traumatologia. Un pronto soccorso generale e completo, insomma, al servizio di un'utenza vasta, che riguarda tutto il centro storico di Napoli. Ma in cantiere ci sono anche altre opere di ristrutturazione».

Quali?
«C'è tutto l'edificio della ex Patologia generale, adiacente all'area dell'accettazione, che ospiterà a regime tutti i servizi collaterali del Pronto soccorso e anche le degenze di area critica che oggi, nella fase di start-up, sono sacrificati in spazi più piccoli. Un edificio vetusto che era abbandonato e che abbiamo ripreso in mano per restituirlo a funzioni assistenziali. Anche su questo fronte i lavori vanno avanti abbastanza spediti. Intanto, ripeto, da metà settembre la struttura a latere della ginecologia sarà completata. Uno spazio con posti letto dedicati nelle varie competenze che il Policlinico può offrire dalla ortopedia alla medicina interna, alla cardiologia e alle discipline chirurgiche di emergenza e collegate con quelle di elezione».

Che valore ha il pronto soccorso per la formazione?
«È centrale e determinante per qualificare 16 scuole di specializzazione che, a norma di legge devono avere un pronto soccorso non in rete ma in sede. Ovviamente questo incide anche sull'assistenza».

Questo principio vale anche per il Policlinico della Federico II?
«Non c'è nessuna competizione tra le due Università e con le Scuole di medicina. Con il rettore Matteo Lorito abbiamo avviato sinergie in tutti i campi del sapere. Sono pertanto pronto a mettere a disposizione il nostro pronto soccorso, con atto di convenzione o ogni altra forma di collaborazione, con le aree formative e assistenziali della Federico II. Non entro nel merito della programmazione della rete dei pronto soccorso in città ma posso assicurare che, ai fini della formazione, per le scuole di specializzazione, prevedere forma di collaborazione sarebbe scontato. Basterebbe dare una cornice amministrativa in regola nei confronti del ministero per lavorare insieme e unire le forze. Lavoro con il Rettore Lorito con tante attività di Ateneo. C'è grande sinergia e grande rispetto dei ruoli che sono certo si consoliderebbe condividendo anche questa attività. Il sistema universitario anzi si rafforzerebbe. Non c'è competizione, l'obiettivo è fare sistema».

Cosa vuol dire aprire un pronto soccorso nel centro storico in termini di assistenza?


«Significa dare risposte, e tutto quello che serve, per drenare le necessità e i fabbisogni di salute di una utenza vasta che oggi si riversa sulle altre strutture intasandole». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino