Quando si dice un delinquente incallito. Dopo aver firmato presso la caserma dei carabinieri, misura cautelare per un furto commesso insieme al padre a Padova lo scorso 6...
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LA STORIA
L'insolita vicenda ha avuto inizio ieri pomeriggio, poco dopo le 18 quando Cosimo Castaldo ha bussato al citofono della caserma. La pratica della firma si è conclusa in una manciata di minuti e il 22enne ha pure salutato cordialmente il carabiniere che aveva assistito alla firma, e che di li a poco suo malgrado si sarebbe trovato nei panni di vittima del furto. Castaldo, uscendo dai locali della caserma, con un gesto rapido, si è impossessato del borsello da moto, poggiato sul sellino dello scooter e dentro il quale erano custoditi un paio di guanti da motociclista. Il carabiniere dopo aver terminato il servizio si è accorto della sparizione del borsello. In un primo momento ha pensato ad uno scherzo da caserma. Ma dopo aver chiesto ai colleghi se l'avessero preso o custodito da loro, ha capito che il borsello era stato rubato. Il militare si è precipitato a guardare le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso le fasi del furto, commesso da Cosimo Castaldo. Una pattuglia di colleghi si è fiondata a Casandrino, dove ufficialmente è residente il ladro incallito, anche se di fatto risulta domiciliato nelle Vele di Scampia, ma il giovane non è stato trovato. E allora i militari hanno fatto tappa a Scampia dove ad aprire la porta ai carabinieri è stato lo stesso Cosimo Castaldo, che in silenzio ha riconsegnato ai militari il «bottino» del furto. Il 6 settembre scorso il 22enne era stato arrestato insieme al padre Cosimo, 51 anni, dai carabinieri di Padova, per il furto di alcune decine di batterie di un ripetitore telefonico, per un valore di cinquemila euro. Processato per direttissima, era stato «condannato» all'obbligo della firma.
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Il Mattino