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«È la terza volta che vengo qui, senza riuscire a vaccinarmi», si sfoga Concetta Salerno. È una dipendente amministrativa che lavora alla clinica Mediterranea, ma il suo nome non compare nella piattaforma anti-furbetti che è stata appena attivata dall'Asl, dopo aver scoperto avvocati e tanti altri non aventi diritto in fila per l'iniezione. Un caso finito al centro dei controlli dei Nas, che stanno raccogliendo informazioni. E l'indagine è destinata ad allargarsi.
I FURBETTI
Un ex dipendente dell'Asl di Salerno ha presentato un esposto ai carabinieri e alla Procura; l'avvocato Angelo Pisani, presidente dell'associazione Noiconsumatori, ne ha firmato un altro: i primi nomi sospetti sono all'esame. E non solo: «Con le convocazioni per il richiamo - annuncia il manager dell'Asl di Napoli, Ciro Verdoliva - abbiamo intenzione di verificare tutta la documentazione di quanti sono riusciti a entrare nei primi tre giorni, e presentare denuncia, se occorre».
IL SITO
Salerno mostra la certificazione della clinica.
I NUOVI AMMESSI
Tra i respinti del giorno, ci sono numerosi medici in pensione e liberi professionisti, più un gruppetto di otto farmacisti. Tutti devono pazientare ancora un po' prima che arrivi il loro turno. Ma, come i dentisti, sono i nuovi ammessi grazie a un accordo siglato lunedì scorso con l'Ordine dei medici. «Appena avremo l'elenco li faremo entrare», assicura Verdoliva che chiarisce che lo stesso trattamento è previsto per tutti gli altri operatori della sanità in pensione, compresi in quiescenza. «Vaccinarli è utile anche per poter chiedere loro aiuto», aggiunge.
LE STORIE
C'è già un volontario nel Covid Vaccine Center di Fuorigrotta. L'ex primario di medicina dell'Ospedale del mare, Ernesto Grasso, 68 anni e l'entusiasmo di un ragazzo: «Sono andato in pensione il 31 dicembre, proprio al momento dei saluti ho fatto presente la mia disponibilità», racconta. Il medico è di nuovo in servizio: «Dal 4 gennaio ho ripreso a lavorare come vaccinatore. Con spirito di servizio, dopo 40 anni trascorsi in corsia». Immacolata Crisci, 23enne, infermiera laureata il 22 aprile 2020, è invece la più giovane dei precari assunti durante l'emergenza. «Mi hanno trasferito dopo la chiusura del Covid Residence. Che emozione poter dare il mio piccolo contributo per sconfiggere la pandemia», sorride con gli occhi azzurrini e le labbra coperte dalla mascherina. In coda si nota Luigi La Rocca, medico di famiglia su una sedia a rotelle. «Raccomando la vaccinazione anche agli immunodepressi: io l'ho appena fatta. Così, sono pronto anche a immunizzare i miei pazienti, almeno 500 ultrasessantenni su 1500 che già mi chiedono quando potranno avere il farmaco».
IL CALENDARIO
L'ex responsabile del pronto soccorso del San Giovanni Bosco, Gennaro Napoletano, si occupa dell'organizzazione dei turni e spiega che da domenica è programmato il richiamo. «Ora la Asl ha a disposizione anche tremila dosi del Moderna, l'altro farmaco autorizzato», dice soddisfatto Verdoliva. La giornata senza caos si chiude con 1120 iniezioni, 80 in meno di quelle programmate. Altre 1200 sono possibili oggi, 1300 domani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino