Vaccini agli over 70 e 80, i “disertori” in Campania sono 100mila: «Così immunità a rischio»

Vaccini agli over 70 e 80, i “disertori” in Campania sono 100mila: «Così immunità a rischio»
Emerge un punto debole, con il passare delle settimane, nel piano vaccinale anti-Covid della città che peraltro ritroviamo, in diverse forme e misure, anche nelle altre...

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Emerge un punto debole, con il passare delle settimane, nel piano vaccinale anti-Covid della città che peraltro ritroviamo, in diverse forme e misure, anche nelle altre province: si annida nelle tendenziali basse adesioni - in termini di prenotazioni a monte, del vaccino, più che di presenze nei punti di somministrazioni - in rapporto alla popolazione residente e alla platea delle categorie da immunizzare.

Prendiamo gli over settantenni: dal 13 marzo scorso, quando è scattato il semaforo verde per questa categoria, fino a lunedì scorso, su 93.293 residenti appartenenti a questa fascia di età, si sono prenotati per porgere la spalla in 46.642. Mentre entro questa settimana, dunque, saranno somministrate tutte le prime dosi all’intera platea di popolazione che si è prenotato il 50 per cento del totale degli aventi diritto resta tuttavia nell’ombra, priva di copertura senza aver mai dato cenni di sé. Poco importa, dunque, se si registra solo il 13 per cento in media di rinunce nelle immunizzazioni giornaliere e una frazione di rifiuti (quote peraltro da verificare all’atto della seconda chiamata) se poi la metà dell’intera platea non si è mai fatta avanti. La questione potrebbe configurarsi nelle stesse spinose proporzioni, se non peggiori, per gli over sessantenni: qui i margini temporali sono più stretti in quanto la piattaforma per le prenotazioni ha aperto solo l’8 aprile ma la forbice è molto più ampia: su 119.655 residenti i prenotati sono soltanto 25 mila circa.

C’è ancora tempo per compilare i moduli e sollecitare l’apertura dell’ombrello immunitario, certo, e va anche considerato che per quest’ultima fascia di età bisognerà ripulire il dato dagli insegnanti e rappresentanti delle forze dell’ordine e anche dai sanitari, nati prima del 1961, che si sono già vaccinati nella propria categoria con precedenza. Ci sono anche i disabili e una quota di care giver (rispettivamente 7 mila e 21 mila, già avviati alle immunizzazioni in città) che per un piccolo insieme potrebbero sovrapporsi negli incroci di età. Ma a conti fatti resterebbe comunque una consistente fetta, nell’ordine delle decine di migliaia di cittadini, con più di sessantanni che fino ad ora non ha inteso rispondere alla chiamata per proteggersi contro Sars-Cov-2. Non dimentichiamo che raggiungere entro l’estate l’immunità di gregge è un imperativo categorico del piano del commissario Paolo Figliuolo

L’attendismo che si osserva è da molti addetti ai lavori messo in relazione con il cambio in corsa del tipo di vaccino destinato agli over sessantenni: all’inizio era Pfizer, oggi Astra Zeneca affiancato in queste ore dal gemello nuovo arrivato Janssen. La prova del nove, riguardo ai livelli di adesione alla campagna vaccinale, ci sarà quando scatterà il semaforo verde alle prenotazioni per chi ha meno di 60 anni quale destinatario dei vaccini a mRna (Pfizer). Oggetto di studio, su questo fronte, restano gli over 80 che per il 30 per cento non hanno aderito alla campagna vaccinale che li riguarda sebbene anch’essi candidati esclusivamente ai sieri a mRna (Pfizer e Moderna). A Napoli, all’anagrafe comunale, al 30 gennaio scorso si contavano 63.301 residenti con più di 80 anni. Di questi 40.420 si sono prenotati e registrati sulla piattaforma e sono stati quasi tutti chiamati e vaccinati con la prima dose. 

Per la precisione dei 30.286 deambulanti ultra ottuagenari 28.261 hanno effettuato la prima dose (93 per cento) e il 7 per cento è dato per rinunciatario (in 2.002 non si sono presentati dopo due successivi messaggi di invito). Anche per i 10mila e rotti non deambulanti le operazioni di profilassi sebbene più lentamente stanno andando avanti (cono al 40 per cento) e saranno completate da Usca e medici di famiglia entro la fine di aprile. Ma intanto circa 23 mila over 80 residenti non hanno mai chiesto di essere vaccinati. Pur volendo dare per scontato che tutti i 1500 anziani ospiti delle Rsa già vaccinati appartengano a questa fascia di età e che ve ne siano altrettanti tra i pensionati degli Ordini professionali sanitari resta sempre uno zoccolo duro di 20 mila anziani fragili non vaccinati.

Sono gli invisibili della pandemia. Intanto, nella conta giornaliera delle dosi inoculate in città c’è da aggiornare il dato di ieri con 1.250 vulnerabili e disabili convocati alla Mostra d’Oltremare, 2.090 over 80 convocati per la seconda dose, 500 ultra settantenni al Madre, 1200 della stessa classe alla Stazione Marittima e altrettanti ultra 60 alla Fagianeria.  

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Il Mattino