Vaccini, a Napoli al via la campagna per i detenuti del carcere di Poggioreale

Vaccini, a Napoli al via la campagna per i detenuti del carcere di Poggioreale
«Esprimo apprezzamento per l'avvio delle vaccinazioni nelle carceri napoletane, oggi sono stato a Poggioreale e ho verificato che si sono sottoposti volontariamente alla...

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«Esprimo apprezzamento per l'avvio delle vaccinazioni nelle carceri napoletane, oggi sono stato a Poggioreale e ho verificato che si sono sottoposti volontariamente alla vaccinazione 20 detenuti ultrasettantenni e 2 ultra ottantenni; ricordo che domani inizieranno le vaccinazioni anche presso il Carcere di Secondigliano dove si sono prenotati 19 detenuti ultra settantenni e 2 ottantenni».

Cosi Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, che con il direttore dell'Istituto penitenziario di Poggioreale Carlo Berdini, il referente Sanitario Vincenzo Irollo, e il responsabile della sanità penitenziaria Lorenzo Acampora ha presenziato all'iniziativa. Nei prossimi giorni, come già annunziato dal direttore generale dell'ASL Napoli 1, Ciro Verdoliva, continuerà la campagna vaccinale oltre alle categorie predisposte anche per i detenuti fragili (immunodepressi, diabetici, trapiantati, gravi obesi, dializzati, oncologici, cardiopatici).

A Napoli sono stati anche vaccinati nei giorni scorsi 16 giovani ospiti del carcere minorile di Nisida e si contano 101 detenuti vaccinati presso le carceri salernitane. In Campania poi sono 2050 gli operatori penitenziari tra agenti di polizia penitenziaria, operatori sanitari, cappellani, volontari nonché civili che entrano in carcere a vario titolo, ad aver già ricevuto il vaccino. «Il piano vaccinale contempla la vaccinazione della popolazione carceraria nel suo insieme e rientra nelle categorie prioritarie del Ministero della Salute. Al di là delle polemiche stucchevoli su chi vaccinare prima, mi auguro - conclude Ciambriello - che tutte le asl campane facciano partire la loro campagna vaccinale anche all'interno degli istituti penitenziari di propria competenza, con provvedimenti immediati ed incisivi, al fine di permettere ai detenuti di potersi vaccinare se lo vogliono. La vaccinazione del sistema penitenziario permetterà di alleviare le sofferenze che la pandemia ha procurato in questo luogo chiuso e rimosso». 

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Il Mattino