Vaccini Covid ai bambini, via al piano del Comune di Napoli: 17 scuole diventano hub

Vaccini Covid ai bambini, via al piano del Comune di Napoli: 17 scuole diventano hub
Il Comune in campo per promuovere la corsa ai vaccini e lo fa mettendo a disposizione 17 plessi scolastici, l'obiettivo è coinvolgere quanti più bambini è...

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Il Comune in campo per promuovere la corsa ai vaccini e lo fa mettendo a disposizione 17 plessi scolastici, l'obiettivo è coinvolgere quanti più bambini è possibile. La spinta arriva dal sindaco Gaetano Manfredi, supportato dalla vicesindaca con delega alla Scuola Maria Filippone. La decisione di puntare sui vaccini, su una campagna che vada in profondità visto che si parte della scuola, è una scelta di campo di Palazzo San Giacomo atteso che Manfredi è la prima autorità sanitaria sul territorio. Supporto alla spinta per i vaccini - questo il senso della discesa in campo del Comune - da farsi nelle aule. Come dire ai bambini che la scuola è un posto sicuro. Si parte domani dalla scuola Piscicelli al Vomero, all'Arenella, si tratta di un open day. E c'è molta speranza di fare tanti e tanti vaccini. Quindi venerdì taglio del nastro per le dosi anti Covid alla Sarrìa-Monti di San Giovanni a Teduccio. Quartiere dell'area orientale della città dove l'indice dei vaccinati sale troppo lentamente. A organizzare questi hub vaccinali nelle scuole ci sta pensando l'Asl Napoli 1 retta da Ciro Verdoliva. Alla Piscicelli e alla Sarria-Monti a disposizione dei bambini - si tratta, giova sottolinearlo, di scuole primarie e dell'infanzia - saranno presenti equipe di medici pediatri e specialisti pronti a intervenire in caso di necessità. Fin qui le buone notizie. Il tema di queste ore - tuttavia - è paradossale. Con l'apertura di tutti gli hub vaccinali della città è molto difficile reperire personale medico e non per gli altri 15 plessi messi a disposizione dal Comune.

Da Palazzo San Giacomo vanno avanti per la loro strada, vale a dire «rafforzare la sicurezza degli studenti negli istituti scolastici cittadini». Nella consapevolezza «dell'importanza di completare la campagna vaccinale per il Covid-19 nella fascia studentesca tra i 5 e gli 11 anni». Le altre 15 scuole messe a disposizione per questa necessità sono la scuola Cortese, Di Giacomo, Risorgimento, Bracco, Minniti, Falcone, Aliotta, Vanvitelli, Gabelli, Radice-Sanzio-Ammaturo, Cimarosa-Della Valle, Borsellino, Russo-Solimena, Nevio e Scherillo. È nota l'attenzione del sindaco sulle scuole così per chiudere il cerchio in questo momento difficile e tenerle aperte fin quando è possibile, dal Comune fanno sapere di avere messo mano alla questione sicurezza in altre 32 scuole. «È in via di completamento - si legge in una nota - nell'arco della settimana il lavoro programmato in 32 scuole cittadine per gli interventi relativi al patrimonio arboreo afferenti alle relative strutture in modo da ridurre i rischi derivanti dalla presenza di alberi in occasione di eventi meteorologici: un primo passo per garantire la piena manutenzione degli istituti scolastici, a cui seguiranno nelle prossime settimane nuovi interventi già programmati».

La sospensiva del Tar all'ordinanza della Regione sulla chiusura delle scuole ha messo in moto la macchina per riaprire quelle comunali, cioè primarie e dell'Infanzia. E la Filippone sul fronte dei numeri del personale è tranquilla. I numeri ci sono» fa sapere la vicesindaca. Che nelle serata di ieri ha fatto il punto della situazione con i vertice delle autorità scolastiche e ha sentito molti dirigenti delle scuole napoletane. A Il Mattino 48 ore fa la Filippone al riguardo ha chiarito ancora: «Guardando più da vicino le scuole comunali, nidi e scuola dell'infanzia, ho fatto una ricognizione dei numeri. Il servizio potrebbe anche essere reso, al netto del blocco delle attività ordinato dalla Regione, ma con una riduzione dell'orario, proprio a causa delle assenze del personale falcidiato dal Covid». Oggi su queste assenze si gioca l'orario di apertura e di chiusura delle scuole comunali e anche la questione della refezione che è stata fermata alla luce dell'ordinanza della Regione e riprenderà, fa sapere la Filippone, lunedì 17 gennaio. Perché - questo il ragionamento - quando si mangia si deve per forza di cosa abbassare la mascherina. Ragionamenti, poi bisogna fare i conti con la realtà che è molto complessa. «La situazione è difficile e va monitorata continuamente» fanno sapere dal Municipio napoletano. 

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Il Mattino