Vaccini in farmacia, stop alle vaccinazioni a Napoli: «Johnson&Johnson sarà ritirato»

Vaccini in farmacia, stop alle vaccinazioni a Napoli: «Johnson&Johnson sarà ritirato»
Stop alle vaccinazioni in farmacia: «In base alle dichiarazioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca, per cui da oggi non saranno più somministrate in...

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Stop alle vaccinazioni in farmacia: «In base alle dichiarazioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca, per cui da oggi non saranno più somministrate in Campania dosi di vaccino a vettori virali, a nessuna fascia di età, è di fatto sospesa la campagna di vaccinazione in farmacia attraverso il vaccino Johnson&Johnson». Così il presidente di Federfarma Napoli Riccardo Maria Iorio in una nota inviata ieri ai farmacisti di Napoli e provincia: «Dovremo disporre – spiega – il ritiro dei flaconi di tale vaccino eventualmente giacente nelle farmacie e predisporci a rimodulare la campagna di vaccinazione con l’utilizzo di vaccini Pfizer e Moderna». Una doccia fredda che riguarda soprattutto le farmacie napoletane dove le dosi erano già arrivate e le vaccinazioni partite sin dallo scorso lunedì. Proprio nel week end erano state rifornite altre 80 Croci verdi della Asl Napoli 3 sud e da oggi sarebbero state consegnate altre dosi di vaccini anche a Napoli centro. In effetti già da alcuni giorni si era registrato un crollo verticale delle immunizzazioni con Johnson & Johnson in farmacia passate, dopo la drammatica vicenda di Camilla, dalle circa mille al giorno, all’inizio della settimana scorsa, a quasi zero sabato (solo 17). 

Tante le rinunce, dopo questa notizia, da parte di chi si era prenotato. Un colpo durissimo per la fiducia dei cittadini nei vaccini che si è riverberato su tutte le attività in città anche nell’open day con Pfizer negli altri punti vaccinali. In farmacia Johnson & Johnson era usato per la comodità di somministrazione (monodose) e di conservazione (a temperature meno drastiche di Pfizer). Del resto un crollo verticale c’era già stato negli ultimi giorni: dopo i grandi numeri registrati lunedì, martedì e mercoledì, quando le prenotazioni erano oscillate dalle settecento alle ottocento in media al giorno, con punte che avevano superato le mille immunizzazioni nell’arco di 24 ore, impegnando 100 farmacie della città, a partire da giovedì è iniziato il primo calo a 656 vaccinazioni. Il giorno dopo, venerdì, è andata ancora peggio con punture più che dimezzate (297). Un giorno in cui mentre i farmacisti superavano finalmente gli scogli amministrativi delle credenziali di accesso alla piattaforma regionale e quelli logistici per la consegna delle dosi (almeno 50 a farmacia), a Roma il ministero della Salute annunciava lo stop ad Astra Zeneca per chi ha meno di 60 anni con il via libera anche ai richiami “etero” con un farmaco diverso, a Rna messaggero (Pfizer o Moderna) ma lasciando immutate le indicazioni per gli over 60 anni e per Johnson. Quest’ultimo sfrutta la stessa tecnologia di Astra e in definitiva comporta gli stessi rischi di trombosi rare ma è stato lasciato nel limbo, dal ministero, per un uso «preferenziale» per gli over 60 enni.

«Effettivamente da giovedì era iniziato il netto calo delle richieste – avverte Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli e provincia – eppure il nostro canale è il più gradito insieme a quello che impegna i medici di famiglia. Ma tutta questa confusione e passaggi da una regola all’altra non aiuta. Per Johnson non andava più usata la formula del “raccomandato a chi ha più di 60 anni”. Un vaccino si può usare o non si può usare». «Bene ha fatto De Luca a scegliere una linea di chiarezza. Le autorità sanitarie - aggiunge - devono dire a medici, farmacisti e altre categorie di vaccinatori, cosa fare in maniera semplice e chiara. È ormai certo che l’utilizzo di grandi strutture sarà progressivamente accantonato favorendo le strutture vaccinali ordinarie e dunque i centri vaccinali dei distretti, la rete dei medici del territorio, specialisti e medici di famiglia e ovviamente le farmacie il cui valore aggiunto nella copertura capillare del territorio e il minor costo. Johnson sarà ritirato. Come farmacisti siamo pronti a conservare anche Pfizer che, dopo lo scongelamento, può essere somministrato entro 30 giorni». 

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Il Mattino