Fragili, in Campania prenotazioni al rallentatore: settemila richieste su 55mila pazienti

Fragili, in Campania prenotazioni al rallentatore: settemila richieste su 55mila pazienti
Vaccinazioni ai pazienti fragili: in Campania, a fronte di una platea che ammonta a circa 250mila persone, sono arrivate poco più di 33mila prenotazioni sulla piattaforma...

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Vaccinazioni ai pazienti fragili: in Campania, a fronte di una platea che ammonta a circa 250mila persone, sono arrivate poco più di 33mila prenotazioni sulla piattaforma Sinfonia. Di queste circa 18mila attraverso i medici di medicina generale, altre 15mila per accessi diretti da parte dei gravi disabili e dai loro caregiver. Sul territorio napoletano i numeri si riducono a un quinto: le due quote (fragili e disabili) ammontano rispettivamente a 4mila pazienti vulnerabili (a fronte di circa 25mila) e 3.500 mila disabili e care giver (su 30mila unità). Le prenotazioni vanno avanti da circa otto giorni, da quando la Regione ha fatto scattare il semaforo verde prima per i medici di famiglia e poi per i disabili.

Gli handicap fisici, sensoriali e neurologici che portano a una condizione di fragilità sono riconosciuti da un provvedimento di invalidità dell'Inps e della Asl (benefici della legge 104 del 1992 o l'assegno di accompagnamento: queste persone potranno registrarsi direttamente, anche tramite l'aiuto dei Caf, senza rivolgersi ai medici di fiducia. Medesima modalità per conviventi e caregiver. Per le altre forme di grave fragilità (tabella 1 del piano vaccini, ossia malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete, fibrosi cistica, insufficienza renale, malattia epatica, oncologica, trapiantati, hiv ecc.), dove è necessaria una valutazione medica di merito, si conferma l'adesione filtrata dai medici di medicina generale che potranno vaccinare direttamente (e in questo caso ritirare alla Asl i vaccini e somministrarli a domicilio o presso lo studio) oppure segnalare il nominativo del paziente vulnerabile alla piattaforma lasciando che anche la Asl possa chiamare il paziente per la vaccinazione.


LA SOMMINISTRAZIONE


Nella terza opzione il medico di medicina generale diventa un prestatore d'opera per le necessità vaccinali della Asl nei modi e nei tempi che l'azienda riterrà opportuni. I camici bianchi vaccinatori (a domicilio o presso lo studio), a Napoli sono risultati 168 su 500 (il 30 per cento). I dottori, in questi casi, ritireranno le dosi di vaccino disponibili (soprattutto Moderna) presso la Asl per poi somministrare in autonomia le fiale a casa dei non deambulanti ovvero al proprio studio per gli altri, in giorni e orari prestabiliti. Un'altra quota di medici, in totale 191, si è detta disponibile alle somministrazioni ma presso le strutture aziendali e dunque in base all'organizzazione che la Asl riterrà di adottare. Una forza aggiunta su cui contare e non è detto che vaccineranno i propri assistiti. Di queste prime due categorie solo 32 dottori hanno indicato la disponibilità (compito facoltativo) a segnalare comunque sulla piattaforma regionale le anagrafiche dei propri assisti non avendone comunque obbligo. Il caricamento dei dati serve però a garantire ai pazienti un doppio binario di accesso al vaccino: tramite il proprio medico, appunto, oppure per chiamata diretta da parte delle Asl. La Napoli 1, nel corso dell'ultima settimana, ha effettuato chiamate rapidissime, nell'arco di 24 o 48 ore dalla prenotazione del medico evitando lunghe attese. Anche per i disabili la procedura si sta configurando con tempi molto celeri. C'è infine un terzo gruppo di medici di famiglia, esattamente 141 (il 28 per cento del totale) che si è detto disponibile solo a caricare i dati ma per ora non a vaccinare. Questi dottori, entro i primi 10 giorni di ogni mese, potranno indicare variazioni relative alle loro disponibilità.
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Il Mattino