Trascorrere le feste di Natale a letto con l'influenza: è il rischio che si profila soprattutto per gli anziani rimasti fuori dalla campagna vaccinale....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A intervenire anche i professionisti della Società italiana di medicina generale. E, per primo, già il 30 novembre, il segretario della Federazione dei medici di medicina generale, Silvestro Scotti, che parla di un'adesione senza precedenti tra la popolazione. «Di certo, oltre il 50 per cento», certifica Maria Triassi, docente di Igiene della Federico II e responsabile regionale dei programmi di vaccinazione. Scotti aggiunge: «La campagna no-vax, radicalizzando lo scontro, è servita più a spingere la profilassi che non a evitarla: le scorte sono state consumate nel giro di trenta giorni». In particolare, a Napoli «le dosi sono state consegnate il 7 novembre ed esaurite già a fine mese».
«Un paradosso inaccettabile», spiegano Corrado Calamaro e Luigi Sparano, vertici del sindacato Fimmg nel capoluogo campano. «Noi medici di famiglia, anche con il sostegno dell'Ordine di Napoli dell'Asl, abbiamo fatto molto per incentivare alla vaccinazione, e adesso ci ritroviamo nella condizione di dover rimandare i nostri pazienti a casa, chiedendo loro di avere pazienza e di tornare nei prossimi giorni. Ammesso che questi vaccini vengano fuori». Scotti, che è anche presidente dell'Ordine di Napoli, è amareggiato: «Così diventa difficile ora raggiungere alcuni obiettivi: è evidente che c'è un problema nella programmazione». «L'incongruenza - proseguono Sparano e Calamaro - è anche nel dover procedere con gare biennali di SoReSa, la società che provvede agli acquisti in Campania. Per ragioni di risparmio, i bandi portano ad un ordine in largo anticipo delle dosi necessarie».
IL PICCO EPIDEMICO
A giudicare dal monitoraggio realizzato dai medici di famiglia «le situazioni critiche si registrano in Campania, ma anche in Sardegna, in Piemonte, nel Lazio e, in parte, in Friuli Venezia Giulia e in Puglia. Una soluzione al vaglio è acquisire i farmaci nell'Est Europea, mentre il virus si diffonde ed entra nella fase epidemica. Otre i 800mila casi dall'inizio del monitoraggio. L'incidenza in Italia, rileva il bollettino Influnet dell'Istituto superiore di sanità, è di 2,78 casi per ogni mille assistiti, i più fragili sono i bambini al di sotto dei cinque anni (6,88 casi per mille assistiti).
Isolati alcuni campioni di H3N2, che colpisce più gli anziani. Se dovesse esserci una maggiore circolazione di questo ceppo virale, è il monito dell'epidemiologo dell'Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza , «è possibile che si abbia un'annata più pesante, con più ricoveri in ospedali».
Lombardia, Abruzzo e Molise sono le regioni che oggi hanno una più alta incidenza, con la provincia di Trento. «È difficile, invece, stimare quante persone siano rimaste fuori dalle vaccinazioni per le carenze - spiega Signorelli -. Per quanto riguarda gli anziani, la categoria prioritaria, potrebbe essere un 5 per cento della platea. Resta però un bruttissimo segnale il fatto che non si riesca a offrire una protezione a persone che la vogliono. C'è bisogno di una migliore programmazione l'anno prossimo, visto che questa stagione ormai è compromessa, i giochi sono fatti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino