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C'è chi ha provato a mettere la freccia, dando vita a una raccolta di nomi e di adesioni in proprio, pescando nelle retrovie dei propri iscritti. E c'è chi invece chiede chiarezza, indirizzando note ai vertici dell'unità di crisi regionale, nel tentativo di ottenere chiarimenti a proposito dei tempi e dei modi di somministrazione dei vaccini. Insomma, c'è chi sgomita, chi ci prova, chi chiede ragguagli con il solo obiettivo di cogliere la luce al di là del tunnel. Vaccini, professionisti in campo, come in una virtuale guerra degli ordini professionali o dei fori giudiziari, a seconda delle contingenze del momento o delle richieste dei propri iscritti.
A provare lo scatto in avanti è un consigliere dell'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere, che si è mosso in solitaria: ha organizzato una piattaforma telematica e ha iniziato a registrare le adesioni degli avvocati del posto, specificando anche che un eventuale silenzio vale - fino a prova contraria - come una forma di assenso. Un tam tam che ha provocato qualche perplessità in seno ad altri Ordini di avvocati, che - a questo punto - chiedono un incontro chiarificatore con l'unità di crisi regionale. Come a dire: come si procede? Facciamo come a chi arriva prima? È in quest'ottica che ieri mattina il presidente dell'ordine degli avvocati Antonio Tafuri ha mandato una mail al responsabile ufficio regionale Massimo Bisogno, per fare in modo che vengano adottati criteri oggettivi nelle linee da seguire per la vaccinazione degli avvocati, a proposito della fase due della campagna vaccinale: «D'intesa con il presidente dell'unione regionale dei fori campani Gennaro Torrese, e con il presidente dell'ordine forense di Salerno Silverio Sica, credo che sia opportuno un incontro - in videoconferenza - con i presidenti degli ordini degli avvocati della Campania, per chiarire le modalità organizzative che dovranno seguire gli Ordini per l'attuazione della campagna vaccinale dedicata agli avvocati».
Ma a che punto è la somministrazione delle dosi salvavita in Campania? Si attendono più sieri, nel tentativo di dare corso a una reale vaccinazione di massa. Ieri erano attese 8.190 dosi di Pfizer buone a coprire il richiamo di chi ha ricevuto la prima puntura tre settimane fa. Oggi - fanno sapere dall'unità di crisi - occorrono numeri decisamente superiori, per immunizzare fette più larghe della popolazione. A partire da lunedì prossimo dovrebbero essere aperti i centri alla Stazione marittima, al Madre, alla Fagianeria, mentre - se dovessero realmente arrivare le dosi richieste - potrebbe essere usato il Palavesuvio (fresco di lavori per le universiadi) per rispondere alla popolazione dell'area orientale.
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