Vasto, ancora polveriera immigrati megarissa tra pakistani e africani

Un megaduello a colpi di bottiglie di vetro, sassi e sampietrini tra pakistani e africani. Queste le agghiaccianti scene che i residenti di via Bologna hanno ripreso nella serata...

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Un megaduello a colpi di bottiglie di vetro, sassi e sampietrini tra pakistani e africani. Queste le agghiaccianti scene che i residenti di via Bologna hanno ripreso nella serata di ieri dai loro balconi. Per motivi ancora da precisare - presumibilmente il controllo degli spazi da occupare abusivamente l'indomani - un folto gruppo di pakistani e di africani si sono affrontati mettendo a soqquadro la strada che, almeno in teoria, al termine del mercato etnico regolare dovrebbe essere sgombra da qualsiasi bancarella. Più volte, invece, i residenti di via Bologna hanno segnalato che, quando i mercatali regolari vanno via, gli spazi vengono immediatamente occupati da un mercato abusivo "parallelo".


Via Bologna, che dovrebbe essere aperta al traffico nei due sensi di marcia, resta di fatto chiusa alla circolazione a causa dell'occupazione abusiva delle carreggiate da parte di venditori di ogni genere di mercanzia. Dai prodotti alimentari - le napoletanissime spighe arrostite - alle cover per cellulari. Un mercato estremamente fiorente, quello abusivo, che fa gola ai tanti che non vogliono rinunciarvi nonostante i divieti imposti dal Comune di Napoli e i sequestri di merci da parte degli uomini della polizia municipale.

Ieri sera solo l'intervento di quattro volanti dei carabinieri, allertati dai cittadini allo scoppio dei primi tafferugli, ha impedito una ulteriore escalation di violenza. Molti residenti del quartiere, infatti, non sono più disposti a tollerare le continue risse e i relativi vandalismi ai danni delle autovetture in sosta. Questo potrebbe tradursi in ulteriori scontri che stavolta potrebbero vedere sugli opposti lati delle barricate i napoletani ormai stufi di vivere sotto assedio e gli extracomunitari. Quando le volanti e l'ambulanza arrivata al seguito sono andate via è cominciata la conta dei danni. Qualche vetrina scheggiata e qualche auto ammaccata dai lanci di oggetti da parte delle bande che si affrontavano lanciandosi di tutto da un marciapiede all'altro.

Non è difficile intuire il rischio che auto e moto corrono pressochè quotidianamente nell'attraversare via Bologna. Il rischio di essere colpiti da un sampietrino vagante o dai cocci di una bottiglia di vetro è sempre dietro l'angolo e persino i residenti della zona ormai evitano la strada, preferendo compiere lunghi giri pur di evitare i pericoli. 


Proprio negli scorsi giorni una folta delegazione di residenti ha inoltrato una lettera aperta al Governo per chiedere allo Stato di ritornare a fare lo Stato e riprendere possesso del territorio anche dalle parti del Vasto. Il lavoro portato avanti quotidianamente dalle forze dell'ordine in quartieri così degradati è fondamentale ma non risolutivo. Agli interventi repressivi - queste le richieste a palazzo Chigi da parte degli ormai sempre più sfiduciati cittadini - devono necessariamente affiancarsi interventi di natura sociale.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino