Vesuvio, è caos nomina: torna il commissario parco a rischio paralisi

Tempi lunghi per il nuovo presidente il ministro richiama il sindaco di Trecase

Vesuvio
Un balletto di nomine e proroghe. I parchi nazionali del Vesuvio e del Cilento sono nuovamente commissariati, per altri due mesi, in attesa che diventi ufficiale la designazione...

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Un balletto di nomine e proroghe. I parchi nazionali del Vesuvio e del Cilento sono nuovamente commissariati, per altri due mesi, in attesa che diventi ufficiale la designazione dei nomi indicati dalla Regione per le presidenze. Prima, infatti, i nomi devono passare al vaglio delle commissioni Ambiente di Camera e Senato.

Con due diversi decreti ieri il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha rinominato commissario straordinario del Parco del Vesuvio Raffaele De Luca e al Parco del Cilento Marcello Feola. I due erano già stati indicati dal ministro per la presidenza, ma il Tar aveva poi accolto il ricorso della Regione che non era stata consultata. E invece il parere del governatore De Luca era vincolante.

Di fronte al vuoto di potere, Fratin ha rispolverato, con le stesse modalità della prima volta, i nomi di De Luca e Feola, i due profili che erano stati silurati dal presidente della Regione. Vincenzo De Luca, come si ricorderà, nell'indicare il proprio gradimento rispetto alle terne proposte dal ministero (per il Vesuvio, tre esponenti di Forza Italia, tra cui il favoritissimo Raffaele De Luca, sindaco di Trecase; per il Cilento tre di Fratelli d'Italia, tra cui Marcello Feola), aveva scelto due nomi considerati «riempitivi», l'imprenditore Giuseppe Coccorullo per il Cilento e la professoressa di francese in pensione Anna Aurelio per il Vesuvio. Personalità certamente rispettabilissime, ma con minore esperienza amministrativa rispetto ai due nomi di punta indicati da Forza Italia e Fdi.

Ma ora, ecco il nuovo colpo di scena. Dopo che il Tar ha annullato le nomine, i due silurati tornano in sella e vi resteranno sino a quando le commissioni di Camera e Senato non si saranno espresse (il loro parere non è vincolante) su Coccorullo e Aurelio. «Ringrazio il ministro per l'ulteriore attestazione di stima - commenta il commissario Raffaele De Luca -. L'ente non può restare senza una guida. Riprenderò da dove ho lasciato. Non possiamo perdere i fondi del Pnrr e neanche quelli già stanziati, come per la riforestazione prevista dal Grande Progetto Vesuvio. In vista della primavera, inoltre, c'è da preparare il piano anti-incendio e contrastare abusivismo edilizio e sversamenti di rifiuti».

Intanto, il già martoriato Parco del Vesuvio tra il 31 dicembre e il 26 gennaio (tempo trascorso dalla fine del mandato di Agostino Casillo alla nomina di Raffaele De Luca) è rimasto ventisei giorni senza rappresentante legale, lasso di tempo a cui si è aggiunta la vacanza di una settimana, dal 23 febbraio a ieri.

E mentre Regione e governo giocano a braccio di ferro, i tredici sindaci dei Comuni del parco non nascondono le preoccupazioni. Tra sversamenti abusivi di rifiuti, problemi di dissesto idrogeologico, mancanza di servizi a quota mille - non ci sono i bagni e non c'è il collegamento wifi per cui è impossibile fare il biglietto - il Vesuvio non può permettersi lungaggini burocratiche. «Penso che sia assurdo e irrispettoso - dice Gioacchino Madonna, sindaco di Massa di Somma e presidente della comunità sindaci del parco - nei confronti dei territori lasciare un Ente senza guida. È il classico balletto della politica con la "p" minuscola che mortifica un'area che invece dovrebbe essere centrale per lo sviluppo di tutto il vesuviano. Come comunità del Parco designeremo nei prossimi giorni i quattro componenti del consiglio direttivo e lo faremo come sempre nel solo interesse di far funzionare l'Ente. Il parco ha un potenziale enorme e nonostante le differenti estrazioni politiche dei singoli i sindaci si muovono all'unisono perché si è capito che le divisioni del passato hanno solo rallentato il processo evolutivo.

Oggi il parco è cresciuto e il merito principale va al presidente uscente (Agostino Casillo, ndr) che ha creato le condizioni affinché ciò accadesse». «Sussistono varie perplessità sulla politica del Parco - aggiunge Carmine Esposito, sindaco di Sant'Anastasia - sia dal punto di vista urbanistico che ambientale. Siamo imbrigliati in molti vincoli ed è opportuno mettere mano a un nuovo regolamento che ridisegni i confini, senza troppa burocrazia. Come per esempio creare un unico sito turistico tra Vesuvio e Monte Somma».
 

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Il Mattino