TORRE DEL GRECO - Rischio frane dopo i roghi sul Vesuvio della scorsa estate: il comitato «Vesuvio mo’ basta» lancia l’allarme. «Istituzioni...
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«Quattro mesi fa le nostre paure si fondavano sulle ipotesi. Oggi, grazie ai sopralluoghi che abbiamo fatto con diversi tecnici nelle aree devastate dagli incendi, sappiamo che i nostri timori, purtroppo, sono fondati: può bastare un acquazzone a provocare smottamenti e addirittura frane. Ma la consapevolezza del rischio non ci lascia tranquilli soprattutto perché, fino ad oggi, le autorità competenti non hanno mosso un dito per cercare di arginare il pericolo».
Filomena Di Donna, presidente del Comitato Vesuvio Mo' Basta non usa giri di parole per spiegare che sul Vesuvio il rischio idrogeologico è altissimo: «Non sono serviti gli esposti alla magistratura; non sono bastate le denunce a scuotere le coscienze di coloro che amministrano il territorio: da quattro mesi ad oggi, nulla è stato fatto»
Un immobilismo assoluto che il Comitato Vesuvio Mo' Basta ha deciso di denunciare organizzando, il 14 dicembre alle 16 all'auditorium della Banca di Credito Popolare a Torre del Greco, un confronto con i tecnici.
«Al silenzio delle istituzioni opponiamo il nostro attivismo- dice ancora Filomena Di Donna- .Siamo saliti sul Vesuvio, inerpicandoci lungo i pendii, per documentare lo scempio provocato dagli incendi. Siamo andati nei boschi distrutti dal fuoco, subito dopo i recenti acquazzoni, e abbiamo visto cose che ci spaventano molto: secondo i nostri esperti, il rischio frane è altissimo. Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi».
All'incontro di giovedì prossimo parteciperanno: Francesca Bianco, direttrice dell'osservatorio Vesuviano; Pietro Costabile, presidente dell'associazione Ingegneri e Architetti di Torre del Greco; Fabio Mazzaglia, chimico ambientale; Giuseppe Moscariello, docente universitario; Rosario Santanastasio, geologo; Gennaro Torrese, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino