Un paesaggio lunare dove ad ogni passo si alza una polvere acre che blocca il respiro. Alberi spezzati, terreno annerito e rifiuti carbonizzati. Si presenta così la collina...
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La desolazione è evidente nell’area in cui si sono sviluppati i primi roghi. Nel punto in cui i pompieri hanno iniziato a combattere il mostro di fuoco che ha distrutto tutto. Un mostro che torna ogni anno con ogni probabilità attraverso la mano dei piromani che conoscono bene la zona.
«Questa collina ha l’abilità di riprendersi con facilità - commenta il consigliere della IX Municipalità Agostino Romano - ma questa volta il sanno è stato importante. La vegetazione in queste aree non esiste più ed ora bisogna intervenire per rimettere nuovamente in sicurezza la strada. Ma non solo. Sarebbe necessario ripiantare gli alberi bruciati per accelerare il processo di rigenerazione ed andrebbero stabiliti, una serie di controlli da effettuare nel corso dell’anno. I Camaldoli non possono essere terra di nessuno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino