Napoli, viaggio sulla collina dei Camaldoli dopo gli incendi: «Dovete vigilare»

Napoli, viaggio sulla collina dei Camaldoli dopo gli incendi: «Dovete vigilare»
Un paesaggio lunare dove ad ogni passo si alza una polvere acre che blocca il respiro. Alberi spezzati, terreno annerito e rifiuti carbonizzati. Si presenta così la collina...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un paesaggio lunare dove ad ogni passo si alza una polvere acre che blocca il respiro. Alberi spezzati, terreno annerito e rifiuti carbonizzati. Si presenta così la collina dei Camaldoli dopo gli incendi che l’hanno avvolta la scorsa settimana. Più di due ettari di macchia mediterranea andati in fumo in un rogo che ha tenuto impegnati i vigili del fuoco per quasi tre giorni. Un incendio che ha disperso in aria ceneri e polveri che hanno costretto i cittadini a barricarsi in casa. 

 
La desolazione è evidente nell’area in cui si sono sviluppati i primi roghi. Nel punto in cui i pompieri hanno iniziato a combattere il mostro di fuoco che ha distrutto tutto. Un mostro che torna ogni anno con ogni probabilità attraverso la mano dei piromani che conoscono bene la zona. 

«Questa collina ha l’abilità di riprendersi con facilità - commenta il consigliere della IX Municipalità Agostino Romano - ma questa volta il sanno è stato importante. La vegetazione in queste aree non esiste più ed ora bisogna intervenire per rimettere nuovamente in sicurezza la strada. Ma non solo. Sarebbe necessario ripiantare gli alberi bruciati per accelerare il processo di rigenerazione ed andrebbero stabiliti, una serie di controlli da effettuare nel corso dell’anno. I Camaldoli non possono essere terra di nessuno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino