Napoli non è più verde i parchi di periferia abbandonati

Da luoghi di divertimento e di svago ad aree degradate e pericolose per la salute e l’incolumità pubblica. Sono queste, ormai, le caratteristiche dei parchi di...

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Da luoghi di divertimento e di svago ad aree degradate e pericolose per la salute e l’incolumità pubblica. Sono queste, ormai, le caratteristiche dei parchi di periferia del comune di Napoli: da San Giovanni a Teduccio (parco Troisi) a Barra (parco delle Repubbliche Marinare), da Pianura (parco Attianese) a Fuorigrotta (con l’area verde tra viale Augusto e via Veniero), l’incuria e l’abbandono hanno prodotto risultati sconcertanti.


In alcuni casi, però, sono stati gli stessi cittadini a rimboccarsi le maniche come accaduto nell’area flegrea, dove anziani e attivisti hanno deciso di autotassarsi per poter contribuire al decoro degli spazi che frequentano. Durante le ore notturne, però, la situazione torna ad essere fuori controllo e proprio le aree verdi diventano zone franche per malintenzionati, babygang e coppiette in cerca di intimità.

Questa realtà, è riscontrabile – ad esempio – all’interno del parco Troisi, dove i cavi delle telecamere di videosorveglianza sono stati recisi e le stesse rivolte verso i cespugli. Ma non solo. Le panchine divelte e le colonnine dell’SOS sradicate e gettate a terra sono gli esempi più lampanti delle condizioni in cui versa quest’area pubblica.

«Siamo stanchi di vivere in queste condizioni - commentano in strada - gli spazi a noi dedicati dovrebbero essere tenuti sotto controllo e vigilati costantemente. Le istituzioni preposte dovrebbero assicurare la nostra incolumità».

Questa la voce comune che si leva dai vari quartieri della città, dove a quanto pare non basta più solo il volontariato e l’attivismo di pochi e zelanti cittadini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino