Il degrado della Villa Comunale: «Urinano e fanno sesso all'aperto»

NAPOLI - Sporca, pericolosa, abbandonata, maleodorante. Così i napoletani definiscono la villa comunale,  passeggiata verde voluta da Ferdinando IV di Borbone,...

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NAPOLI - Sporca, pericolosa, abbandonata, maleodorante. Così i napoletani definiscono la villa comunale,  passeggiata verde voluta da Ferdinando IV di Borbone, per anni considerata il fiore all'occhiello del capoluogo partenopeo. Chi oggi sceglie di trascorrere qualche ora tra i giardini, deve tenere gli occhi bassi per evitare di assistere a scene di sesso all'aperto, fare attenzione a non inciampare tra i rifiuti e quelle recinzioni, spesso rotte, che dovrebbero isolare zone probabilmente in manutenzione, farsi spazio tra mosche e insetti che assalgono ogni parte del corpo e tenere il naso chiuso per non sentire il cattivo odore dell'urina. 

 

«Qui è un degrado totale» racconta Alessandra Piperno, abitué della villa comunale, insieme ai suoi due inseparabili cani. «Questo luogo è il ricettacolo di tutti i barboni della città, che vengono a dormire, mangiare e usare le aiuole come se fossero i servizi igienici. Di conseguenza bambini, cani o chiunque altro potrebbe ritrovarsi a camminare tra gli escrementi. Il verde è abbandonato. C'è gente che fa sesso per farsi guardare. E' un delirio».

Non si può stare nemmeno seduti sulla panchina - aggiungono Rosario Del Paschio e Patrizio Piccirillo - perchè si è invasi da mosche e insetti. E' diventato un luogo abbandonato a se stesso. Ricordiamo con nostalgia quando si faceva musica sulla Cassa Armonica, ma erano altri tempi». Ancora «imbracato», di quel tanto amato momumento oggi si riesce a vedere ben poco. «Luoghi chiusi e lavori ovunque sono soltanto il minimo dei problemi - afferma Cristina Florio - qui non funziona niente, dal punto di vista della manutenzione dei giardini, della guardiania sia interna che esterna, dell'igiene, della sicurezza. Gli scippi sono frequentissimi, in qualunque ora del giorno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino