Fase 2 in Campania, De Luca lancia la campagna «cafoni zero»: stop movida alle 23, basta alcol e droga

Fase 2 in Campania, De Luca lancia la campagna «cafoni zero»: stop movida alle 23, basta alcol e droga
Lancia una campagna «cafoni zero» il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Lo fa in occasione della Fase 2 e dello stop della movida alle ore 23:...

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Lancia una campagna «cafoni zero» il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Lo fa in occasione della Fase 2 e dello stop della movida alle ore 23: «Cogliamo l'occasione per umanizzare i momenti di incontro affinché non ci si rincretinisca con alcol e droghe. Approfittiamo per fare una campagna cafoni zero, no boor. Teniamo bloccata la movida con la chiusura dei baretti alle ore 23 - ha detto in diretta Fb - nessuno può immaginare che tornare alla normalità sia tornare a fare quello che si faceva prima, dobbiamo avere il coraggio di dirlo ai giovani. C'è una crescente massificazione alienante anche per il divertimento». De Luca si scaglia contro l'uso di alcol e pasticche, «approfittiamo per annullare queste abitudini a rincretinirsi». 

 

De Luca poi mette in chiaro che le mascherine anche con il caldo dovranno essere usate «fino a quando non ci saranno contagi zero». Ricostruisce quanto successo ad Ariano Irpino (Avellino), una delle zone rosse della Campania, e in merito il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in diretta Facebook sbotta: «Non sono consentite feste a casa. E che diavolo tutelate almeno i vostri padri, madri, figli altro che feste, festini, carnevale e pippe varie». Il Carnevale lo chiama in causa perché ad inizio febbraio, ad Ariano Irpino, i contagi sono iniziati proprio per una «festa di carnevale organizzata da una scuola paritaria diretta da un ordine religioso con la partecipazione di oltre 200 persone». «Quella festa illegittima ha portato ad un contagio che ha coinvolto le suore, l'istituto scolastico e la curia - spiega - poi c'è stata una cerimonia familiare a Villanova del Battisto con altre 70 persone di 5 nuclei familiari che poi sono andati allegramente in giro. Poi il gestore di un bar che è andato a Milano, è tornato a ha continuato a lavorare nel bar e poi un medico e la moglie positivi che sono andati allegramente in ospedale e poi in una struttura sanitaria privata, un centro di riabilitazione. Si è verificata una successione di comportamenti irresponsabili per i quali abbiamo interessato la magistratura perchè hanno determinato un danno immenso».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino