OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
È scoppiata in lacrime mentre raccontava di essere stata colpita con un tubo di metallo dall'uomo che avrebbe dovuto solo amarla e proteggerla. L'ennesima vittima di violenza tra le mura domestiche, è una 46enne originaria di Torre del Greco, picchiata a sangue dal compagno, mercoledì pomeriggio, nel loro piccolo appartamento in via Angelo Camillo de Meis, a Ponticelli. Nonostante le gravi percosse, la donna è riuscita a salvarsi grazie all'intervento dei carabinieri che hanno bloccato il 50enne benché si fosse barricato in casa.
Poco prima che le urla della vittima allarmassero i vicini di casa, dall'abitazione al piano terra della palazzina in via de Meis, si è sentito un gran trambusto. Erano circa le quattro del pomeriggio di mercoledì 8 settembre, quando, ai carabinieri, sono arrivate le telefonate degli abitanti che riferivano le grida strazianti di una donna. Qualche istante dopo, sul posto, i militari del nucleo Radiomobile di Napoli insieme ai colleghi di Poggioreale, hanno realizzato una vera e propria operazione di negoziazione con l'aggressore barricato in casa e la porta di ingresso sbarrata per scongiurare qualsiasi tipo di intromissione. Sfruttando una piccola finestra dell'appartamento, che affacciava sulla strada, i militari hanno attirato l'attenzione dell'uomo, cominciando a parlargli. Il 50enne, che nel frattempo puntava un coltello alla gola della compagna, si è agitato, gridando contro i carabinieri e intimando loro di non immischiarsi ma, senza rendersene conto, avvicinandosi sempre di più alla finestra.
Il colloquio tra l'uomo, già noto alle forze dell'ordine, e i carabinieri, si è interrotto quando il 50enne, esasperato dalla situazione, ha perso completamente il controllo e, in un impeto di rabbia, ha colpito il vetro della finestra con un pugno.
«Pensavo di morire quando mi colpiva con il tubo di metallo». Le parole della 46enne, confusa e impaurita, sono state interrotte più volte da un pianto disperato e dal dolore dell'anima che non si può suturare come le ferite che ha riportato alla testa. La donna, assistita mercoledì pomeriggio nel pronto soccorso dell'Ospedale del Mare, è stata dimessa ieri, alle 7 del mattino, perché nonostante il trauma cranico e le numerose contusioni in tutto il corpo, non ha avuto bisogno di altre cure ospedaliere. Stavolta, sul suo referto c'è scritto aggressione e la vittima ha dichiarato di essere stata colpita in testa dal compagno con una spranga metallica e calci e pugni all'addome, ma gli investigatori indagano su alcuni episodi passati e su altri tre ricoveri della 46enne, uno a gennaio e due a marzo, tutti all'Ospedale del Mare e tutti per indicente domestico, causato da una caduta in casa.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino