Violenza in ospedale a Napoli, il presidente di Nursing Up: «È un bollettino di guerra»

Violenza in ospedale a Napoli, il presidente di Nursing Up: «È un bollettino di guerra»
«Siamo tutti Stefano, ci sentiamo tutti come lui. I pugni, gli strattonamenti, i calci inferti a lui, rappresentano i segni indelebili di una vile e inspiegabile violenza...

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«Siamo tutti Stefano, ci sentiamo tutti come lui. I pugni, gli strattonamenti, i calci inferti a lui, rappresentano i segni indelebili di una vile e inspiegabile violenza che ognuno di noi, infermiere innamorato del suo lavoro, sente sul suo corpo». Antonio De Palma, presidente nazionale di Nursing Up, interviene sull'ultimo caso che a Napoli ha visto coinvolto un infermiere in servizio al Vecchio Pellegrini massacrato di botte lo scorso 20 gennaio da un paziente stanco di aspettare il suo turno. Ciò dimostra ancora una volta di come la situazione sia insostenibile.

Bastano una parola ritenuta fuori posto, una risposta ad una reiterata richiesta che arriva in ritardo, qualche minuto in più in coda in un affollato e caotico pronto soccorso italiano, a scatenare la rabbia incontrollata di persone che non hanno alcun rispetto per il lavoro degli operatori sanitari, che addossano a loro le responsabilità di un sistema sempre più fragile e li trasformano in un eterno capro espiatorio. «È emblematico - aggiunge De Palma - che gli infermieri del Vecchio Pellegrini di Napoli siano scesi in strada “armati” di cartelli appesi alle loro spalle e con un significativo flash mob abbiano dimostrato la loro solidarietà al collega aggredito e soprattutto abbiano voluto raccontare alla comunità e alla stampa che non possono, non vogliono più tollerare tutto questo».

«Il 14 gennaio al Cotugno - ricorda De Palma - un paziente si scagliava contro una dottoressa e un infermiere accorso per difenderla. Il 10 gennaio un operatore sanitario veniva aggredito da un paziente che spaccava il vero del triage del pronto soccorso. Un vero e proprio bollettino di guerra»

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Il Mattino