Un tavolo per quattro fratelli: è il banco di prova per verificare la voglia di studiare a casa Rescigno, nel quartiere di Ponticelli, periferia del mondo. Ora uno dei...
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Tradotto per i non addetti ai lavori: il giovane individua terapie sperimentali contro il carcinoma della prostata, quando le cure standard non funzionano, lo fa seguendo tutto il procedimento, dal laboratorio al letto del paziente. E il suo maestro è Johann de Bono, uno degli esperti mondiali nel settore. «Per contattarlo, gli scrissi una e-mail e mi rispose esattamente dopo due minuti», racconta incredulo per l'opportunità straordinaria di farsi valere ottenuta con un invio. «A lui devo tanto: mi ha insegnato a non essere timido, mi ha praticamente costretto a dargli del tu, e mi ha anche pagato i corsi di formazione, un investimento in linea con la politica del Regno Unito: il premier Theresa May ha tagliato pure il budget della polizia, ma non quello destinato alla ricerca». Risultato? Rescigno quest'anno è stato premiato a Chicago dall'Asco, l'associazione americana di oncologia clinica più prestigiosa: il riconoscimento per aver dimostrato che i carcinomi della prostata legati alla mutazione di un gene, chiamato Spop, sono particolarmente sensibili a un farmaco, l'Abiraterone. Di qui nuove prospettive di trattamento. E non è finita: Rescigno segue altri protocolli di immunoterapia: il primo trial partirà a Londra e sarà rivolto sempre ad ammalati con alterazioni genetiche, colpiti dal tumore della prostata; il secondo, invece, sarà dedicato a quei pazienti affetti da una neoplasia al testicolo e resistenti al platino, lo studio clinico coinvolgerà diversi centri in Italia e sarà coordinato dalla Federico II e dal centro di riferimento Tumori rari Campania. «Ancora oggi, quando rientro a Napoli dalla mia casa di Londra, non riesco a capire come abbiamo fatto a studiare in quattro tutti seduti allo stesso tavolo», riflette l'ex ragazzo per spiegare. «Qui ho imparato a concentrarmi in ogni condizione: tv accesa, mia madre (mezzo soprano) che cantava e parenti e amici un po' ovunque». E la sua cameretta già allora era un concentrato di desideri, da cui emergeva la voglia di andare lontano: souvenir e tazze di ogni parte del mondo, papiri egiziani sulla parete, oggetti di artigianato accanto a vocabolari di latino e greco. «Anche durante gli anni dell'Università, ho tenuto in stanza le opere di Platone: le ho lette tutte», spiega Pasquale, ricordando la lezione del liceo classico, con insegnanti eccellenti, nel suo quartiere. «Oggi abito in una villetta vittoriana a schiera su due piani, ovviamente sono in affitto e condivido l'appartamento, ma affacciarmi al mattino su un bellissimo giardino non ha prezzo». Ai fratellini di Napoli il medico suggerisce di fare ciò che piace: «Investire in qualcosa che non si ama costituisce una grande perdita di tempo, e il tempo è la più grande ricchezza che abbiamo. E poi, bisogna lavorare e conquistarsi tutto, passo dopo passo». Rescigno non crede nelle scorciatoie, ma a volte può bastare un clic: «Con il messaggio a de Bono, ho cercato il mio modo per raggiungere un obiettivo, inseguire un sogno. C'è sempre una America' da qualche parte».
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Il Mattino