Nonostante le rassicurazioni da parte dell’Agenzia Regionale Universiadi, che oggi ha annunciato di aver avviato le procedure di pagamento per i volontari, tra i ragazzi e...
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«A noi di Ariano Irpino ad esempio le divise sono state fornite in ritardo. In più avrebbero dovuto fornircene due, per poter provvedere a un ricambio giornaliero visto il caldo sotto al quale abbiamo lavorato - racconta Claudio Petrozzelli, 27enne di Avellino, durante l’evento in forze al servizio transportation al Palasport di Ariano - ciò non è stato possibile, quindi abbiamo dovuto anche fare i salti mortali per presentarci in maniera igienica ogni giorno a lavoro&raq Non è andata meglio per i buoni pasto di 7 euro: forniti sì, ma inutilizzabili. «Il bar della struttura di Ariano non li accettava –.» continua Claudio. Risultato? Pranzo a sacco da casa, nonostante il divieto di introdurre cibo dall’esterno nell’impianto sportivo. Stessa sorte per i ticket erogato come rimborso per le spese di trasporto: «praticamente impossibile o quasi da utilizzare, perché non c'erano corse di autobus che coincidessero con gli orari dei nostri turni –precisa Claudio - quindi di fatto quasi tutti ricorrevamo all’auto a nostre spese».
Non pare essere andata meglio a Salerno. «A noi volontari dello Stadio Arechi nei primi giorni a stento arrivavano bottigliette d’acqua – spiega Alessandro Sellitto, che si è occupato del servizio d’ordine allo stadio salernitano – nei primi giorni della manifestazione erano presenti per gli atleti, ma non per noi. Io personalmente ho provveduto a comprare l’acqua a mia spese. Credo ci fosse una organizzazione interna al nostro impianto molto confusionaria. Solo dopo giorni ci hanno riforniti di casse inviate appositamente per noi».
Non solo giovani. Tra i 4000 volontari che hanno prestato il loro servizio per il grande evento c’erano anche persone di mezza età, che “«ur trattandosi di volontariato hanno fatto questa esperienza per necessità – evidenzia Claudio - per loro quei 200/250 euro di retribuzione sono importanti e li stanno aspettando da tanto tempo perché possono servire anche per le cose più basilari». I volontari a luglio hanno firmato una sorta di contratto – tecnicamente un regolamento – che mette nero su bianco l’erogazione di un rimborso spese di 25 euro per ogni giorno di effettivo svolgimento delle attività «entro e non oltre il 30.08.2019».
«Nel regolamento si legge che avremmo dovuto ricevere anche un rimborso di 15 euro per le spese telefoniche,anche questo mai arrivato –conclude Claudio - Tutto questo ritardo è ingiustificato». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino