Niente acqua, buoni pasto inutilizzabili: l'odissea dei volontari Universiadi

Niente acqua, buoni pasto inutilizzabili: l'odissea dei volontari Universiadi
di Paola Marano
Mercoledì 4 Settembre 2019, 19:19 - Ultimo agg. 19:27
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Nonostante le rassicurazioni da parte dell’Agenzia Regionale Universiadi, che oggi ha annunciato di aver avviato le procedure di pagamento per i volontari, tra i ragazzi e le ragazze che hanno prestato servizio durante le Universiadi dello scorso luglio la mancata liquidazione nei tempi previsti sembra essere solo la punta dell’iceberg. Tante sarebbero state le falle organizzative, specie nelle strutture in provincia e regione, che hanno accompagnato i volontari durante lo svolgimento delle attività delle olimpiadi universitarie.
 


«A noi di Ariano Irpino ad esempio le divise sono state fornite in ritardo. In più avrebbero dovuto fornircene due, per poter provvedere a un ricambio giornaliero visto il caldo sotto al quale abbiamo lavorato -  racconta Claudio Petrozzelli, 27enne di Avellino, durante l’evento in forze al servizio transportation al Palasport di Ariano - ciò non è stato possibile, quindi abbiamo dovuto anche fare i salti mortali per presentarci in maniera igienica ogni giorno a lavoro&raq Non è andata meglio per i buoni pasto di 7 euro: forniti sì, ma inutilizzabili. «Il bar della struttura di Ariano non li accettava –.» continua Claudio. Risultato? Pranzo a sacco da casa, nonostante il divieto di introdurre cibo dall’esterno nell’impianto sportivo. Stessa sorte per i ticket erogato come rimborso per le spese di trasporto: «praticamente impossibile o quasi da utilizzare, perché non c'erano corse di autobus che coincidessero con gli orari dei nostri turni –precisa Claudio - quindi di fatto quasi tutti ricorrevamo all’auto a nostre spese». 

Non pare essere andata meglio a Salerno. «A noi volontari dello Stadio Arechi nei primi giorni a stento arrivavano bottigliette d’acqua – spiega Alessandro Sellitto, che si è occupato del servizio d’ordine allo stadio salernitano – nei primi giorni della manifestazione erano presenti per gli atleti, ma non per noi. Io personalmente ho provveduto a comprare l’acqua a mia spese. Credo ci fosse una organizzazione interna al nostro impianto molto confusionaria. Solo dopo giorni ci hanno riforniti di casse inviate appositamente per noi».
 
Non solo giovani. Tra i 4000 volontari che hanno prestato il loro servizio per il grande evento c’erano anche persone di mezza età, che “«ur trattandosi di volontariato hanno fatto questa esperienza per necessità – evidenzia Claudio - per loro quei 200/250 euro di retribuzione sono importanti e li stanno aspettando da tanto tempo perché possono servire anche per le cose più basilari». I volontari a luglio hanno firmato una sorta di contratto – tecnicamente un regolamento – che mette nero su bianco l’erogazione di un rimborso spese di 25 euro per ogni giorno di effettivo svolgimento delle attività «entro e non oltre il 30.08.2019».
«Nel regolamento si legge che avremmo dovuto ricevere anche un rimborso di 15 euro per le spese telefoniche,anche questo mai arrivato –conclude Claudio - Tutto questo ritardo è ingiustificato».

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