Si è difeso. Ha risposto per tutto il pomeriggio alle domande degli investigatori. Ha provato a dimostrare la sua estraneità a tutta la vicenda. Stefano Abilitato ha...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA TRACCIA
L'inchiesta seguendo una traccia ben precisa. A pochi giorni dal voto, diversi candidati avrebbero approfittato di Garanzia Giovani per far assumere netturbini alla Gema, consorzio che gestiva il servizio di nettezza urbana in città. Circa 50 posti di lavoro a tempo determinato: sei mesi con stipendio da 500 euro per decine di disoccupati, poi chiamati a «ricambiare» il favore votando e facendo votare in massa per i loro «benefattori». Magari, con la promessa di un contratto a tempo indeterminato. Un voto di scambio senza possibilità di smentita, secondo gli uffici inquirenti, parzialmente confermato anche dalle conversazioni ritrovate nei cellulari sequestrati ai primi otto indagati, a cui si sono aggiunti poi altrettanti nomi.
Tra questi, da ieri compare anche quello di Stefano Abilitato, chiamato in causa sia da alcuni netturbini che da Simone Magliacano, ex assessore con l'allora sindaco Ciro Borriello, che da commercialista avrebbe curato la pratica per l'inserimento degli aspiranti netturbini nelle liste dell'agenzia interinale napoletana Da.Dif Consulting, dalla quale poi sono stati assunti. Ad accusare Abilitato ci sarebbero anche i messaggi audio di alcuni netturbini, tra i suoi sostenitori più attivi, inviati in alcune chat di WhatsApp. Almeno altri due i candidati sospettati. E cresce il rischio che tutto possa portare all'annullamento del voto.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino