Alla vittoria di Roberto Saviano al Festival del Cinema di Berlino non ha fatto seguito un coro unanime di complimenti e congratulazioni. Premiato con l’Orso d’argento...
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Una questione ancora calda e sulla quale ieri ha voluto dire la sua anche Marco Zurzolo, pubblicando un lungo e duro post sul suo profilo Facebook: «Da giorni si parla del film tratto dall’ennesimo libro di Saviano su storie di Gomorra (La paranza dei bambini), vincitore di un orso d’argento alla Berlinale – scrive il musicista –. Per come la vedo io, è una nuova vittoria per la Città di Napoli, questa fantastica Città che tiene testa senza temere alcun rivale nonostante un malgoverno sprezzante del nulla». Un esordio in cui Zurzolo sembra felicitarsi per il premio vinto dallo scrittore, ma poi lo attacca pesantemente: «Resta che non se ne può più di libri di Saviano su una denuncia ormai che beneficia solo il suo business, infatti aspetto con ansia il suo nuovo libro che sarà: i “Neonati della Sanità”, bambini che invece di succhiare latte succhiano il sangue solo dei cittadini onesti e di una borghesia assente che finge di non sapere, così per poter curare i loro interessi».
Ancora, più avanti il sassofonista si pronuncia anche sul silenzio delle istituzioni cittadine: «Leggo un attacco alle istituzioni che non hanno gioito per questo meraviglioso premio che si è aggiudicato il film, ma io vi invito a riflettere: ma quando mai a Napoli si gioisce per la vittoria di un altro?». E prende ad esempio un suo collega: «Uno dei più grandi musicisti del 900, Roberto De Simone, è lasciato solo e senza onori al tramonto di questa sua vita. Se fosse nato a Vienna, il sindaco, così come il governatore della Regione, gli avrebbe portato la colazione tutti i giorni a casa e gli avrebbe fatto dirigere un teatro di prestigio, che so: il Mercatante, il San Ferdinando». Poi ironizza: «Io non dico la colazione, ma cú tutt’ sti pizza fest inutili, ‘na Margherita al Maestro Cià vulit’purtà???? Fosse solo per la Compagnia di canto popolare, per il Masaniello, La Gatta Cenerentola, la rilettura della Carmina Burana dello Cunto de li cunti. Mi fermo altrimenti non bastano tutte le pagine di Facebook». E conclude: «Vas’ annoiati e riflessivi, ma sempre con amore. PS ho voluto ricordare alcune delle grandi cose che ha fatto De Simone, perché ormai si porta assai ad appiattire il tutto e illudersi ed illudere nel dire: eeeeeh e che cè vo? Ossaccio fa pur’io».
Fin qui sembra un attacco duro verso Roberto Saviano, le istituzioni cittadine e una certa parte della città, ma nei commenti, rispondendo a chi non è d’accordo con la critica allo scrittore, chiarisce: «Attenzione questo non vuole essere un attacco a Saviano, ma a una realtà dei fatti. Poi Saviano può scrivere tutti i libri di Gomorra che vuole, chi se ne fotte. La mia è una riflessione, stop»
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Il Mattino