Dieci spettacoli in cartellone, sette realtà associative che si mettono insieme e uno spazio da riaprire per ridare linfa vitale al territorio, in un processo già...
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La storia del teatro La Giostra comincia nel maggio 2016, quando all’omonima associazione il Comune assegna i locali di via Speranzella 81. In realtà la struttura viene assegnata solo per alcuni giorni in occasione di spettacoli con gli studenti del Pansini. Dal 2017 poi arrivano le ordinanze di sgombero da Palazzo San Giacomo e una presunta morosità di circa 192mila euro, che portano alla chiusura nel giugno 2019 e alla successiva lettera aperta che il Collettivo del teatro scrive al sindaco e che vede tra i firmatari molti volti noti dello spettacolo. Ad oggi il teatro, riqualificato a spese dell’associazione e risorto dall'incuria in cui versava (era un’ex officina-tugurio dell’Enel) è chiuso e inutilizzato, pur essendo uno dei pochi teatri “off” nel cuore della città, ai Quartieri Spagnoli.
Alla presentazione del progetto è intervenuto il presidente del Consiglio comunale Sandro Fucito, che ha sottolineato: «Dobbiamo fare in modo che tutte le esperienze possano avere una possibilità di espressione artistica in questo luogo. Che si riapra dunque quel portone e si attuino le delibere del Comune restituendo allo spazio di via Speranzella la sua funzione pubblica, sociale e culturale». Valeria Tavassi, promotrice del rilancio del teatro nel 2016 insieme alla sorella Maria, ha ribadito: «l’aver subito la chiusura un anno fa non ci ha impedito di proseguire le nostre attività con scuole, artisti e associazioni. E ci ha spinti a rafforzare il concetto di condivisione, tanto da sentire il bisogno di consorziarci. La nostra idea - ha aggiunto - è la riappropriazione di uno spazio da condividere come un teatro di territorio. Oggi, alla ripresa delle attività post Covid, quello è uno spazio multifunzionale, ancora chiuso, che potrebbe essere riaperto anche domani, dato che noi lo abbiamo rifunzionalizzato».
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Il Mattino