Dopo lo spettacolo Serao che ha inaugurato il ciclo dei tre allestimenti dedicati a Matilde Serao e al suo romanzo Il ventre di Napoli, da domani a domenica 25...
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Le musiche dal vivo sono di Federico Odling; le scene e i costumi sono a cura degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, Cattedra di Scenografia di Luigi Ferrigno e Cattedra di Costume per lo spettacolo di Zaira de Vincentiis.
«La Serao – annota il regista – fiuto e impeto di una veterana di redazione, con stile declamatorio, anche imperfetto, espone qui la sua invettiva in pubblico ai clienti di un caffè, dialogando con le note musicali di un posteggiatore dell’epoca, che ne sottolinea carezze e sciabolate, ricami e picconate.»
Spesso considerato semplicemente un reportage, il romanzo della Serao ha la forza della verità che si fa letteratura, del rifiuto per quella oleografia fatta di golfo e mandolini che piace a quella parte di pubblico che non vuole guardare in faccia a una realtà fatta di miserie e nefandezze.
La sua denuncia resta, a un secolo di distanza, di straordinaria attualità: «Questo ventre di Napoli, se non lo conosce il governo, chi lo deve conoscere? A che sono buoni tutti questi impiegati alti e bassi, questo immenso ingranaggio burocratico che ci costa tanto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino