Al Museodivino la mostra sui presepi nelle noci ispirati a Dante

Al Museodivino la mostra sui presepi nelle noci ispirati a Dante
Come si possono ammirare le minuscole anime “sospese” nel...

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Come si possono ammirare le minuscole anime “sospese” nel limbo dell’Inferno? O quelle dei dannati quasi “invisibili” all’occhio umano che confessano i loro peccati a Minosse? O ancora l’ingresso di Dante, figura quasi “impercettibile” alla vista se non con una lente speciale, nel Paradiso? Al Museodivino di Napoli tutto ciò è possibile. E a raccontarlo per immagini è la mostra fotografica sulle più piccole sculture del mondo qui esposte. «Tra Dante e i Re Magi» è il viaggio fotografico di Giorgio Cossu nel microcosmo artistico di Antonio Maria Esposito, che è custodito nella sede museale di via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b.  Un’esperienza sensoriale da vivere per chi non lo avesse ancora fatto. L’occasione venerdì 25 ottobre, a partire dalle 18.30, con l’inaugurazione della mostra, cui seguiranno un rinfresco, visite guidate alla collezione e, alle 21, una performance teatrale ispirata alla Divina Commedia, a cura dello staff di Museodivino. Il nuovo centro culturale nel cuore di Spaccanapoli, ospita in pianta stabile “le più piccole sculture del mondo”: 33 minuscoli presepi (il più piccolo è in un seme di canapa di 3 millimetri) e i 42 gusci di noce ispirati alla Divina Commedia, con paesaggi e figure tanto piccoli e precisi che i visitatori vengono dotati all'ingresso di lenti d'ingrandimento (offerte dall'Ottica Sacco) e di una lucetta per ammirarne gli stupefacenti dettagli, opera della paziente arte di Antonio Maria Esposito (1917-2006). Ma come rendere in immagini un’esperienza così personale? Giorgio Cossu, fotografo napoletano testimone da anni di forme d'arte popolare come le guarratelle e gli apparati in cartapesta delle feste del Meridione, ha accettato la sfida di ritrarre questi mondi in miniatura: «fotografarle - dice - è come catapultarsi dentro la “Divina Commedia”». Superando le difficoltà tecniche con una scelta stilistica molto netta, Cossu ci trasporta all'interno stesso delle opere: «il soggetto principale, che sia Dante, la Natività o altro, è a fuoco e intorno è tutto sfocato e tu cominci a lavorare con l’immaginazione». Un'immagine che non impone un punto di vista, ma che invita a viaggiare insieme: «la fotografia è una porta aperta, la vedi e poi puoi entrare al museo e guardare l'opera vera. Non devi andare al Louvre o al British Museum, basta scendere al piano di sotto».
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Il Mattino