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Buon compleanno Giacomo Leopardi, che nacque il 29 giugno 1798. E a Napoli questa ricorrenza si festeggia ormai da anni con eventi e pubblicazioni. Terzo volume, in uscita in questi giorni, di “Infinito Leopardi”, il testo curato da Agostino Ingenito e edito dalla casa editrice Media Leader. Nel contributo del docente di letteratura Carlo Di Lieto, leopardista di lungo corso, si fa trapelare un vero e proprio giallo. Secondo il professor Di Lieto, in quell’afoso e collerico 14 giugno 1837, il corpo di Giacomo Leopardi, non sarebbe mai stato trasportato in una bara e sepolto nella chiesa di San Vitale a Fuorigrotta, come aveva scritto invece Ranieri in quel suo “Sette anni di sodalizio”. Che il racconto di Ranieri sia ritenuto in parte un’accozzaglia di bugie, è ormai una conclamata verità per molti studiosi e cultori come sottolineano nel testo gli esperti.
“C’è ancora tanto da sapere sulla vita e gli scritti di Giacomo Leopardi e credo che quelle Carte Ranieri, conservate alla Biblioteca nazionale possono darci ulteriori e preziose informazioni – dichiara il curatore Agostino Ingenito –.
Il terzo volume di Infinito Leopardi, che sarà presentato nei prossimi giorni, contiene diversi contributi inediti. Un approfondimento sul sentimento dell’essere che emerge nella poesia “L’Infinito” realizzato dallo scrittore Giuliano Santangeli, un interessante contributo sui tentativi drammatici di Leopardi, è il tema affrontato da Vincenzo Ruggiero Perrino. Sviluppa la contemporaneità del pensiero leopardiano, anche un passaggio sulla lezione leopardiana di Federico Fellini nel contributo offerto dall’autore Antonio Filippetti. L’incontro ideale di poesia e musica, tra Leopardi e Chopin, per l’approfondimento offerto dalla saggista Lorenza Rocco. Tra antico regime e tempi nuovi, in un percorso di analisi storiografica è invece incentrato l’intervento dello storico Donato Sarno. Si concentra invece su l’eco di Lucrezio nella poesia di Leopardi, il contributo fornito dallo studioso Marco Schicchitano. Sul lessico leopardiano nella poesia e prosa l’attenzione che l’autore Mario Gabriele Giordano ha posto per il suo contributo. La natura del ridicolo, il linguaggio comico sui cui si concentra l’approfondimento dell’esperto Giuseppe Manitta. Il volume si chiude con la lirica “A Giacomo”, composta dal poeta Nicola Prebenna.
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