“Dante - l'esilio di un poeta” di Fabrizio Bancale all'istituto Grenoble

“Dante - l'esilio di un poeta” di Fabrizio Bancale all'istituto Grenoble
“Dante - l’esilio di un Poeta”, diretto da Fabrizio Bancale e prodotto dalla Società Dante Alighieri, già selezionato...

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Dante - l’esilio di un Poeta”, diretto da Fabrizio Bancale e prodotto dalla Società Dante Alighieri, già selezionato all’Italian Contemporary Film Festival di Toronto, verrà proiettato venerdì 8 aprile alle ore 20 nella Sala Dumas dell’Istituto Francese , ad ingresso gratuito (con prenotazione telefonica al 081 5980717), al termine della proiezione si terrà un dibattitto con regista e cast moderato dal giornalista e critico teatrale Giulio Baffi.

Il docufilm, da una idea di Lamberto Lambertini, con Gigi Savoia, Paola Tortora, Alfonso Desentre, Canio Loguercio, Giovanna Famulari, Mario Di Fonzo e Penelope Zaccarini, segue i passi del ghibellin fuggiasco nella sua quasi ventennale fuga da Firenze, tra popolosi capoluoghi di provincia e piccoli borghi medievali quasi abbandonati, tra castelli e monasteri. Realizzato in occasione dei 700 anni della morte del Sommo Poeta, il film si pone come obiettivo di raccontare e scoprire un Dante diverso, meno accademico e più umano, sottolineandone la sua contemporaneità. 

«Il nostro è stato un viaggio reale e visionario che, partendo dai luoghi e attraversando alcune delle pagine più significative della produzione dantesca, vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni, incantamenti», spiega il regista Bancale.

Il percorso comincia nelle terre della Toscana e della Romagna: dalle valli della Garfagnana, alle rive dell’Arno, nelle quali Dante visse i primi turbolenti anni del suo esilio, tra battaglie, rabbia, illusioni e profonde delusioni. Poi nella zona della Lunigiana, dove fu accolto dalla nobile famiglia dei Malaspina per conoscere un breve momento di quiete che gli consentì di ritornare a dedicarsi alla poesia. Si raggiungerà il Casentino dove, tra i feudi dei conti Guidi, Dante concluse le prime due cantiche della Divina Commedia, l’Inferno e il Purgatorio. Ma il suo spirito è inquieto e lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, signore della città scaligera, al quale dedicherà l’ultima cantica della sua Commedia; e infine a Ravenna. Qui Dante termina la sua esistenza terrena, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio.

Guidano la visione e l’ascolto un anziano clochard (Savoia) e una bizzarra viaggiatrice con la passione del disegno (Tortora), accompagnati da una coppia di musicisti di strada (Loguercio e Famulari) e da un inquietante monaco spagnolo (Desentre). 

«Sono loro a restituirci momenti della poesia dantesca, a intonare terzine, a raccontare attraverso la punta di una matita atmosfere e personaggi della “Divina Commedia”. In un continuo rincorrersi tra realtà e finzione», conclude Bancale. 

Attorno a questi personaggi, per circa 70 minuti si alternano testimonianze, aneddoti e leggende sull’esilio dantesco che rendono omaggio al Poeta volando sulle ali dell’immaginazione, del mistero e della poesia, attraverso i secoli e attraverso la storia d’Italia.

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Il Mattino