Un imperdibile appuntamento di cinema e di musica martedì 28 luglio con Franco Ricciardi. Ospite della rassegna Estate a Corte, il cantautore originario di Miano, quartiere...
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Il titolo del documentario è una canzone di Ricciardi, inclusa nel disco Blu.
«Sarà un’esperienza intensa guardare insieme al pubblico il docufilm – dice Franco Ricciardi – All’inizio avevo un po’ timore di questo viaggio con Romano Montesarchio. Film è una parola che provoca allarme. Poi ho scoperto che la mia vita poteva essere raccontata a puntate e mi sono lasciato andare. Sono una persona curiosa, amo imparare, rinnovarmi. E so che avrò altre puntate da dedicare alla musica che produco. Cerco di dare sempre un messaggio: si parte da poco per raggiungere tanti obbiettivi. Tra virgolette, ce l’ho fatta, partendo da Secondigliano, dove non tutto ti è facile. Se posso essere da esempio, ben venga. Ma siamo soltanto all’inizio».
Concetto eloquente nel commento del regista Romano Montesarchio: «Nei miei lavori precedenti mi sono trovato sempre a raccontare luoghi marginali della realtà campana. In molti casi, la costante era l’aspetto sonoro proveniente da questi ambienti. La cosiddetta musica neomelodica. Nell’enorme produzione di questo segmento musicale, su tutti, mi aveva sempre colpito Franco Ricciardi. Sia per il contenuto dei testi, che non è solo amoroso, ma altrettanto per l’uso innovativo delle melodie. Il docufilm mi ha dato la possibilità di entrare nei suoi territori sonori che sono molto popolari ma raffinati e rari. Al di là di qualsiasi dietrologia che possa essere antropologica o sociologica. E mi sono anche divertito tantissimo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino