Guappecarto a Napoli tra villa Di Donato e il teatro Bolivar

L'ensemble nato in strada tra world music e jazz si esibisce nella dimora storica e poi al decennale di "L'arte della felicità"

Guappecarto a Napoli tra villa Di Donato e il teatro Bolivar
‘O Malamente, Dr. Zingarone, ‘O Marchesino, Mr. Braga e ‘O Scugnizzo. Di nuovo a Napoli, loro patria dell’anima e per qualcuno del gruppo anche...

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‘O Malamente, Dr. Zingarone, ‘O Marchesino, Mr. Braga e ‘O Scugnizzo. Di nuovo a Napoli, loro patria dell’anima e per qualcuno del gruppo anche anagrafica. Tornano sotto il Vesuvio i Guappecarto con un concerto tra le mura storiche di villa Di Donato: giovedì 23 novembre alle 21 si esibisce la band che è nata in strada a Perugia e che in neanche venti anni ha dato vita a oltre un migliaio di concerti in decine di Paesi, 4 album, colonne sonore di film tra cui “L’arte della felicità” di Alessandro Rak, con recensioni in ogni lingua, aprendo la strada a esperienze che soprattutto a Napoli si sono rivelate fortunate, da Terza Classe ad Ars Nova.

Un sound immediatamente riconoscibile anche se sempre vario e aperto alla contaminazione: world, jazz, rock, suoni nomadi e tutto quello che si incontra per le strade del mondo. A villa Di Donato portano, tra le proposte di un programma variopinto, anche brani dell’ultimo lavoro discografico, “Sambol amor migrante”; un album nato, come raccontano i musicisti, quasi per caso: «La signora Mirjam Sambol Aicardi, dopo aver assistito ad un nostro concerto, decise di affidare a noi Guappecarto il compito di dare nuova vita alle composizioni di suo padre, Vladimir Sambol». 

Loro non lo conoscevano ma fu amore a prima nota: «Non sapevamo chi fosse ma riconoscemmo subito nella sua richiesta un dolcissimo desiderio: far rivivere il padre attraverso le note da lui lasciate e da lei preziosamente custodite per tanti anni». Sambol, per tutti Vlado, fu un compositore di inizio '900 costretto ad abbandonare la città natale, Fiume, per via delle tensioni del secondo Dopoguerra. 

Sabato 25 l’ensemble invece è al teatro Bolivar per il decennale dell’uscita di “L’arte della felicità”. Dopo la proiezione del film c’è il concerto degli autori della colonna sonora tra cui Luigi Scialdone, Antonio Fresa, i Foja in full band, Ilaria Graziano e Francesco Forni e Luca Di Maio; e, naturalmente, i Guappecarto.

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Il Mattino