«L’italia perde terreno», la mostra di Angelo Antolino a Napoli

«L’italia perde terreno», la mostra di Angelo Antolino a Napoli
C’era una volta l’Italia delle campagne coltivate: ogni anno, negli ultimi decenni, diecimila ettari di terreno agricolo si arrendono alla invasione pervasiva del...

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C’era una volta l’Italia delle campagne coltivate: ogni anno, negli ultimi decenni, diecimila ettari di terreno agricolo si arrendono alla invasione pervasiva del cemento, con il prezzo inesorabile di devastazione di equilibri millenari, di soppressione di biodiversità, di disastri naturali idrogeologici, smottamenti, inquinamento ambientale. Una mostra sulle conseguenze è opera di Angelo Antolino, sintesi di un lavoro durato 12 anni fino a venerdì 10 giugno esposto alla Stazione marittima di Napoli nell’ambito del Green Med Symposium.

Promosso dall’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale,  il progetto mette a confronto immagini satellitari e fotografie, una campionatura emblematica sul «prima» e il «dopo» in termini di coperture artificiali sul territorio nazionale, che traduce plasticamente l’urgenza di cambiare rotta. 

Il catalogo «L’italia perde terreno» con le foto di Antolino è a cura di Alessandra Attanasio e Michele Munafò (edizioni Arte’m) e arricchisce di dati la riflessione per immagini. Stando all'ultimo rapporto, addirittura ogni secondo vengono infatti asfaltati 2,5 metri quadrati.

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Il Mattino