La collezione farnese del MANN diventa digitale: a metà ottobre disponibile il database con i modelli in 3D

La collezione farnese del MANN diventa digitale: a metà ottobre disponibile il database con i modelli in 3D
Dai primi mesi del 2021 ha preso il via un lungo e paziente processo di digitalizzazione 3D delle più belle opere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. ...

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Dai primi mesi del 2021 ha preso il via un lungo e paziente processo di digitalizzazione 3D delle più belle opere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Migliaia di fotografie per ciascuna delle sessantadue sculture selezionate tra i capolavori della collezione Farnese del MANN; per l'Ercole, gli scatti sono stati tremila; per il Toro, circa quindicimila, suddividendo il gruppo in ventinove milioni di punti e in una maglia di quattordici milioni e mezzo di triangoli.

Il progetto, che ha intrecciato la ricerca sull'antica cromia dei marmi promossa da MANN in Colours e le tecnologie messe a disposizione dalla società statunitense Flyover Zone, ha dato origine a un grande database digitale, disponibile entro la prima metà di ottobre sul sito.

«Il MANN è in prima linea nel processo di digitalizzazione che sta impegnando i musei italiani. Stiamo lavorando sulle collezioni e, con un programma specifico, sul patrimonio dei depositi. Accanto a noi partner scientifici, università internazionali e società ad alta tecnologia come l'americana Flyover Zone, pioniera nella creazione di realtà virtuali» commenta il direttore dell'archeologico Paolo Giulierini.

«Ricostruzione e tutela procedono insieme in questo processo. Grazie alla tecnologia oggi è possibile fruire dei capolavori a distanza, così come arricchire la propria visita 'in presenza' con contenuti speciali. Il progetto 'La Collezione Farnese digitale' è una parte importante di questo affascinante percorso verso il MANN del futuro".  Basteranno pochi clic, dunque, per accedere agli accurati modelli 3D delle sculture, avendo un duplice vantaggio: in primis, si potrà avere accesso anche alle zone meno fruibili delle opere, come ad esempio le estremità o i particolari dei volti».

Un'esperienza virtuale che permetterà ai visitatori di osservare a tutto tondo le opere marmoree, "entrando" nel Toro Farnese, apprezzando  ogni singola figura che compone la grande scultura. 

«La percezione che le statue antiche un tempo fossero colorate è ancora troppo poco diffusa; attingere al mezzo digitale con il fine di illustrare non solo i risultati scientifici ma conferire al grande pubblico il messaggio che il colore aveva in origine è necessario alla corretta educazione al patrimonio», afferma Cristiana Barandoni, l'archeologa che ha coordinato il progetto di digitalizzazione delle sculture Farnese, partendo dai risultati del progetto "MANN in colours".

Nel prossimo dicembre, la valorizzazione della collezione Farnese e dei depositi si arricchirà della presentazione dei risultati sui colori dei marmi.

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Il Mattino