La scrittrice palestinese Adania Shibli sarà la protagonista del doppio appuntamento di “Femminile palestinese”, la rassegna curata da Maria Rosaria Greco e...
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Adania Shibli, nata nel 1974 nell'alta Galilea, è considerata una delle voci più importanti della letteratura contemporanea palestinese. Oggi vive tra Berlino, Ramallah e Gerusalemme. Vincitrice di numerosi premi, attira l'attenzione di scrittori e critici palestinesi, tra cui Mahmoud Darwish che la invita a pubblicare i suoi racconti sulla rivista al-karmil, da lui fondata a Beirut nel 1981, e ripubblicata a Ramallah dal 1996. Dopo aver compiuto studi in comunicazione e giornalismo, lavora nel campo delle arti visive e collabora con importanti istituzioni culturali palestinesi come al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah. Sebbene conosca perfettamente l'inglese e l'ebraico, Adania scrive in arabo, dedicando una particolare attenzione all'aspetto linguistico, con una potenza narrativa essenziale e spesso fatta d’immagini. Con lei si delinea un nuovo modo di fare letteratura nei territori occupati. In italiano sono tradotti il romanzo Sensi (trad. di Monica Ruocco, Argo ed., 2007) e la raccolta di racconti Pallidi segni di quiete (a cura di M. Ruocco - Argo ed., 2014), oltre a pubblicazioni uscite su varie riviste letterarie. Le sue opere sono tradotte anche in inglese, in francese e in ebraico.
La Shibli, mercoledì 24 ottobre, alle 18, negli spazi della libreria Tamu in via Santa Chiara, incontrerà la scrittrice Selma Dabbagh, in un confronto letterario moderato da Monica Ruocco. La Dabbagh è autrice di Fuori da Gaza, (trad di B. Benini – Il Sirente ed., 2017). Ingresso libero.
Selma Dabbagh, nata a Dundee, in Scozia nel 1970, è una scrittrice britannica, di madre inglese e padre palestinese originario di Jaffa. La Dabbagh ha vissuto in Arabia Saudita, Kuwait, Francia e Bahrein e ha lavorato come avvocato per i diritti umani a Gerusalemme, Il Cairo e Londra. “Fuori da Gaza” è il suo primo e acclamato romanzo, "Gardian Book of the year" nel 2012, è stato tradotto in francese e arabo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino