Napoli, una storia d'amore combattuta e un mix di linguaggi: lo spettacolo «Groppi d’amore nella scuraglia»

Un'educazione sentimentale poetica e severa narrata con lo stile di un cantastorie medievale

Una scena dello spettacolo «Groppi d’amore nella scuraglia»
La notte incombe sul paesino che fa da cornice alla tribolata storia d’amore tra Scatorchio e Sirocchia: «Groppi d’amore nella scuraglia» è un testo...

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La notte incombe sul paesino che fa da cornice alla tribolata storia d’amore tra Scatorchio e Sirocchia: «Groppi d’amore nella scuraglia» è un testo del romanziere e drammaturgo veneto Tiziano Scarpa e va in scena al Teatro Tram di Napoli dal 2 al 5 febbraio.

Lo spettacolo plurpremiato – tra cui il riconoscimento per Miglior attore al Fringe Roma 2014 - sale sul palco della sala di Port’Alba con la regia di Marco Caldiron. Ruvido, spigoloso, poetico è il personaggio portato in scena da Silvio Barbiero, che interpreta tutti i personaggi dell’opera – dai più buffi ai più seri - come fosse un cantastorie medievale vestendo anche i panni del narratore.

La lingua che il protagonista parla è un’invenzione nata dalla penna di Tiziano Scarpa, un mix sapiente di sonorità arcaiche centro-meridionali e altamente onomatopeiche, che Barbiero accompagna con una mimica complessa e raffinata.

La scena è nuda, alla mirabolante lingua inesistente tessuta da Tiziano Scarpa, il compito di riempirla di personaggi e paesaggi, di un immaginario e probabile paesino del nostro centro sud. «Groppi d’amore» è un viaggio in un’educazione sentimentale poetica e severa. Si ride e sorride di questo solitario eroe naïf, come si sorride amaro della nostra coscienza. «Scatorchio è una specie di parente scuro, mi scorre nel sangue come un’eredità intima ed estranea – ha detto Tiziano Scarpa del suo personaggio -. Lo amo profondamente, anche perché mi mette a disagio. Non sai proprio da dove riesca a tirarlo fuori in maniera così possente e persuasiva, il mite Silvio Barbiero, un personaggio talmente ruvido, cialtrone, impresentabile, poetico”.

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Il Mattino