Napoli, Gianfranco Gallo al Teatro Cortese col suo spettacolo «Captivo»

Sul palco il chitarrista solista jazz Antonio Maiello

L'attore Gianfranco Gallo
Nuovo atteso appuntamento per la stagione del Teatro CorteSe ai Colli Aminei che, sabato 11 alle ore 21:15 e domenica 12 marzo alle ore 18:30, ospiterà l'autore,...

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Nuovo atteso appuntamento per la stagione del Teatro CorteSe ai Colli Aminei che, sabato 11 alle ore 21:15 e domenica 12 marzo alle ore 18:30, ospiterà l'autore, regista e interprete Gianfranco Gallo con il suo spettacolo di Teatro e Canzone «Captivo».

Per tutti nella sala di viale del Capricorco, 4 diretta da Ente Arti, con la consulenza artistica di Giuseppe Giorgio, un lavoro pronto a trasformarsi in un quadro espressionista, costituito da personaggi teatrali e cinematografici legati dalla loro peculiarità di essere costantemente border line, sulla linea di confine tra bene e male.

«Una sequenza sorprendente, originale, innovativa. La recitazione, l’interpretazione - si legge nelle note dello spettacolo - capovolgono le carte sul tavolo, si fa parlare Viviani come se fosse diretto da Kubrick e si riveste la violenza di genere di finto amore, fino ad una tirata della commedia dell’arte. Voci che cambiano, intenzioni inaspettate, personaggi capovolti. Spesso, nel teatro e al cinema le parole sono state sottovalutate, musicate da una melodia allegra o velate da belle immagini. Avete mai ascoltato con attenzione il testo de “‘A retena de’ scugnizze” di Viviani? Grazie all’accompagnamento da festa popolare, forse sfugge quello che in effetti è un accordo tra ragazzini forse più che semplici “mariuncielle”, un accordo anche abbastanza duro. E cosa differenzia l’attacco prepotente e senza motivo al debole Mimì di Montemurro, o alle femmine di festa di Piedigrotta da parte dei Bazzarioti, dallo spirito che muove Alex e i suoi drughi in Arancia Meccanica? Captivo vuol dire, oltre che cattivo, prigioniero. Qual è il confine tra carceriere e carcerato, chi imprigiona chi?».

 

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Il Mattino